lunedì 29 novembre 2010

Valsugana - Strapiombi visionari




Con Davide in gran spolvero che oggi ha esibito una pompa a livelli straordinariamente elevati...sarà la cura pannello o che qui è pressoché un local!?

Giornata partita freddissima, ma terminata con un gran sole irradiatore. Anche oggi, nonostante tutto, timbrato il cartellino.

giovedì 25 novembre 2010

Arco, Rupe Secca - Tyszkiewicz





Oggi con il vecio Checco è stata un'odissea. Partiti alla buon'ora, dopo averlo convinto che il Pilastro dei Barbari fosse asciutto e che le vie Tovaric e Paola fossero fattibili, ci incamminiamo lungo il sentiero che parte da Costa. Facciamo anche tutto il pezzo di bosco verticale per arrivare all'attacco, finché proprio alla base del primo tiro ci accorgiamo che sia Paola che Tovaric sono completamente bagnate. Ahem.....Leardi comincia già imprecare vedendo sfumata la sua opportunità di arrampicare nell'unica giornata di ferie del mese, io che tento di giustificargli il fatto come: ma dalla strada sembrava tutta asciutta.
Poco male, dato che siam qui, propongo Cismon, ma a Leardi mette tristezza. Fu così che, colto da un sentimento di compassione, decido di assecondarlo nella scelta originaria di Arco, nonostante sia stato anche ieri. Hihihihih...w i disoccupati!
Arriviamo in piazza a mezzogiorno quasi (mai arrivato così tardi ad Arco), e mo' che se fa?!
Via easy e possibilmente comoda. Parete individuata: Rupe Secca per la via Tyszkiewicz (o come diavolo si scrive).
Parte Checco sul primo tiro come una furia, ovviamente abbiamo solamente rinvii e corda singola da 70. Unendo un po' di tiri siam fuori alle due e un quarto.

La via comunque è bella, sebbene sia breve. E' un po' alpinistica, nonostante la presenza di spit. Magari portare qualche friendino per essere più sicuri. Difficoltà classiche, con qualche passaggio peperino. Unica pecca, la roccia è decisamente unta in alcuni punti.



Relazione:

Attacco: Parcheggio Camping Arco sotto la Rupe Secca. In 5 minuti si è all'attacco. Sotto la verticale della evidente nicchia, c'è un diedro grigio con un alberello a circa 5 metri d'altezza.

Materiale: 10 rinvii, qualche cordino, magari due o tre friends medi e piccoli. Via attrezzata parzialmente a spit lungo i tiri, e con un mega fittone resinato ad ogni sosta.

Difficoltà: V, VI+, VII+ o A0.

L1 risalire il diedro grigio erboso con facilità oltrepassando due piante. Traversare dopo la seconda pianta a destra su placca fino in sosta. 35 metri, IV+. Tiro molto brutto

L2 dritti per placca sopra la sosta fino ad un primo anello (V), poi traversare a destra con facilità (IV+) fino ad entrare nella nicchia servita da alcuni gradini scolpiti. Qui noi abbiamo tirato dritto saltando la sosta nella nicchia e proseguendo lungo la fessura a sinistra (V). Qui può tornare utile un friend. Si sosta su una rampa alla base di un netto strapiombo. 60 metri

L3 si sale fino ad un primo chiodo, poi strapiombo ben protetto a spit traslucido (VII+ o A0) occhio a non farvi scivolare via i piedi. Uscita molto bella su placca rossa (V+) con qualche goccia e corallo, seguita da un obliquo a destra su fessura un po' erbosa fino ad una pianta di fico (V+). Sosta all'interno della nicchia oltre la pianta di fico. 30 metri

L4 in spaccata un po' alla bell'e meglio si esce dal camino ad imbuto (VI+ mi è parso molto stretto, per me è un buon 6b, su appoggi imburrati). C'è un friend incastrato per azzerare l'uscita su spigolo. Segue spigolo fessurato stupendo ben protetto a spit fino in sosta (VI). 30 metri

L5 Placchetta tecnica per i primi due spit su gocce unte (VI+), poi dritti leggermente in obliquo a sinistra per facile diedro fessurato giallo (IV+). In corrispondenza di un grosso albero secco su cui conviene proteggersi, c'è un passaggio in traverso a sinistra un po' da capire (VI) e poi, abbassandosi leggermente, si traversa nettamente a sinistra fino in sosta. 30 metri

L6 Tiro molto bello, dapprima in fessura molto unta (trovato decisamente stretto il IV attribuito da Filippi, meglio un V+, utile un friend). Poi si risale sopra ad un piccolo pilastrino dove ci si sta bene con i piedi. Dal pilastrino ci si alza su placca superando un muretto tecnico (VII, o A0) per poi continuare con più facilità fino in sosta.

Discesca: per la ferrata del Colodri.

mercoledì 24 novembre 2010

Arco, Mandrea - Andre i Colo





Oggi col Bellin ad Arco per una puntata in Mandrea. In realtà l'obiettivo della giornata era Oxygen, ma il primo tiro completamente stonfo ci ha fatto desistere. Pazienza, sarà per un'altra volta. In compenso sul retro della relazione avevo fortunatamente con me lo schizzo del Piano B, ovvero una via del Trota che avevo notato lo scorso anno facendo Uomini nella (o della?!) Nebbia.

Non certo una via di ripiego data la bellezza dei tiri che offre. Arrampicata old-style su placche grigie verdoniane lavorate (parsimoniosamente) a gocce dove conta ancora saper usare i piedi e non solo l'avambraccio. Piacerà sicuramente agli arrampicatori demodè, amanti di appigli piccoli e tecnica di piedi.
Una via sicuramente da ripetere e non tanto ingaggiosa come descritta, possiede tutte le caratteristiche delle vie firmate Trota: bella, grado non regalato e protezioni ottime.
Vale la pena di farla specialmente per la quinta lunghezza, una placca grigia tra le più belle di Arco.

Attacco: praticamente i primi 4 metri della via sono in comune con Moana Mon Amour. Non c'è scritta alla base, ma sono ben visibili i primi due fix dalla base, a fianco della fessura di partenza.

Materiale: via ottimamente attrezzata a fix da 10 sia lungo i tiri che alle soste (attrezzate per eventuale calata). Bastano 13 rinvii. Friends non servono. Chiodatura S2

Difficoltà: 5c, 6b, 6c+ e A1, 1 tiro 7a+ o 6c e A0. Obbligatorio 6c.

Relazione:

L1: Rimontare la fessura a sinistra, poi traversare a destra e continuare per bellissima lama fino in sosta. 5c 25 metri; 3 fix

L2: Per diedro fessurato, ostruito da fico all'inizio e un rovo a circa metà si risale con facilità fino ad un tettino servito da cordone per facilitare il moschettonaggio, si rimonta oltre il tettino usando una bella gocciona svasa per la mano destra. Traversare decisamente a sinistra per 10 metri fino in sosta. 35 metri 5c 1 passaggio 6a; 9 fix

L3: Placca fotonica. Verticalmente per i primi due fix, poi leggermente a sinistra e poi di nuovo dritti. Verso la fine traversare a sinistra per poi riattraversare a destra con arrampicata molto tecnica. 25 metri 6c, 7 fix

L4: Inizialmente sopra la sosta per placche un po' erbose ma belle. Facile la prima parte del tiro, ultimi due fix più impegnativi. Un po' di run out dall'ultimo fix in sosta, piedi in spalmo e svasoni da tenere per prendere un bordo rotto fuori a sinistra. (Io ho saltato l'ultimo fix di questo tiro, dato che non l'avevo visto, era più logica l'uscita a sinistra). 30 metri 6b; 8 fix

L5: Tiro Super in placca fotonica. Questa lunghezza da sola vale sicuramente l'intera via. Inizio con passaggio duro, poi smolla un po'. Poi un boulderino a circa metà tiro per entrare nella seconda sezione di placca a gocce (talvolta molto dolorose). Uscita a destra in corrispondenza del bombé seguendo una lama fino al suo termine, quindi rientrare in placca a sinistra per poi andare dritti con facilità in sosta. 37 metri, 6c+. 12fix

L6: Se la lunghezza precedente entusiasma, questa invece delude un po'. Si è costretti ad artificialare la gran parte del tiro, con un A1 cancaro che sicuramente penalizza i bassi come me. Prima metà del tiro arrampicabile sul 6b, rimontando un pilastrino. Uscita in sosta aiutata da cordone bianco. 25 metri; 11 fix

L7: Altro bel tiro su grigione liscio da spalmo all'inizio. In corrispondenza del quarto fix se non erro c'è un duro boulder da impostare stando leggermente a sinistra e prendendo una piccola spallatina per la mano sinistra. Poi placca ancora incazzata su sequenza di gocce e buchi. Tutto in libera 7a+, altrimenti 6c e A0. 35 metri, 8 fix

L8: zona comodini volanti. Tiro all'inizio facile, poi più difficile in corrispondenza di due tettini. Al primo, si esce un po' a sinistra (la pianta non vale!), al secondo, si sta un po' a destra (eventualmente fettuccia per A0). Unito a L9. 40 metri, 6c. 10 fix

L9: unito a L8 senza particolari attriti. Uscita su roccia rotta (IV) 15 metri, 1 fix.

Una relazione la potete trovare qui:






martedì 16 novembre 2010

Valsugana - Work in progress




Speriamo di finire questa settimana i lavori sul pilastro e poi, se asciuga, a far subito questa bella via...


domenica 14 novembre 2010

Cismon, quattro tiri alla Gusela

Oggi a Cismon c'era la ressa! pareva un marca'...vicentini, trevisani, un mucio de xente insomma. Poco male, con poco tempo siam riusciti a fare i nostri 4/5 tiri lo stesso.
Sono riuscito a chiudere una bella vietta moralizzatrice e una arrancata per la catena su un nuovo progetto per l'inverno. E' giunta l'ora del trave...decisamente.

sabato 13 novembre 2010

Valsugana - Lavori in corso



Oggi con il trio dell'Ave Maria, abbiamo iniziato ad aprire una nuova creatura in Valsugana.
Dio sa quando la finiremo, visto quanto è lungo il siluro dove l'abbiamo iniziata...
Fine prima puntata.


sabato 6 novembre 2010

Arco, Rupe Secca - Passi Falsi






Oggi power trio costituito da Beppe, Checco ed il sottoscritto. Obiettivo della giornata: via corta e possibilmente, "allenante". E Passi Falsi sia!
La via è proprio bella, eccezion fatta per il tiro di 7a che traversa sopra i tetti...a mio parere orribile.
Sulla stessa parete, mi è piaciuta di più Mescalito, anche se meno sostenuta forse.
Chiodata da falesia, offre un'arrampicata tecnica continua e molto divertente.
Peccato per il terzo tiro, trovato bagnato fradicio nella prima parte.
Consiglio: anziché partire dalla rampa obliqua di IV, come indicato dalla guida Filippi, si può fare il primo bel tiro di Ricci e Capricci, e in corrispondenza della sosta, traversare in leggera discesa per 10 metri verso sinistra.


Relazione:

Attacco: parcheggiate al camping di Arco. In 3 minuti sotto alla parete. L'attacco, se fate il primo tiro di Ricci e Capricci, è sotto la verticale del diedro Stenico, in corrispondenza di una placca grigia (visibile primo spit in alto, e a sinistra i chiodi a pressione della via del Marampa Cismon '93).

Materiale: 16 rinvii. La via è protetta ottimamente a fix da 10 (S1 e non S2 come riportato dalla guida Filippi). Chiodatura da falesia.

Difficoltà: 6b, 6c, 6c+ e 1 tiro di 7a (eventualmente azzerabile). Obbligatorio 6b.

Relazione (riporto anche il primo tiro di Ricci e Capricci fatto da noi, molto consigliabile)

L1 Verticalmente per placca grigia con qualche buona lama. Seconda parte del tiro un po' più continua. 6b (trovato di manica larga il 6c attribuito da Filippi a questo tiro) 30 metri

L2 Dalla sosta di Ricci e Capricci, traversare a sinistra per 10 metri in leggera discesa fino a ricongiungersi con la sosta del diedro Stenico, poi obliquare a sinistra per prendere la linea di fix Passi Falsi. Bel muretto iniziale seguito da un diedrino con passo singolo inteso 5 metri prima della sosta. 6b+ 30 metri

L3 Bel tiro, purtroppo trovata bagnata la parte iniziale. Si segue una canna che si fa via via più grossa mano a mano che si sale. Bella dulferata/spallata sul finire della canna. Poi con più facilità verso la parte finale del tiro. Muretto a piccole tacche prima di arrivare in sosta. 6c 30 metri

L4 Stupendo tiro in leggero obliquo a sinistra. Per placca inizialmente, poi per strapiombino ammanigliatissimo, poi ancora per placca con qualche tacca e parte finale in fessura strapiombante con buonissime prese in obliquo a destra fino in sosta. 6a+, 35 metri

L5 Il tiro più bello. Muro tecnico giallo verticale a tacche e qualche buco. Partenza tecnica, poi sezione impegnativa ma non troppo, sezione finale in crescendo con traverso ultratecnico a sinistra fino in sosta, stare alti. 35 metri, 6c+

L6 Tiro ben duro. Sinceramente mi è parso più duro di 7a, ma ho azzerato all'inizio. Partenza molto atletica su diedrino rosso strapiombante per poi uscire a sinistra su placca inclinata (passaggio più duro, 7a?!?!) terzo spit di ostacolo alla libera. Poi con più facilità in traverso verso sinistra, per un'intensa parte finale, sempre in traverso violento su prese sikate. Dal penultimo all'ultimo fix altro passaggio molto duro, occorre scendere di mezzo metro con passo contorsionistico. 25 metri, 7a. Sosta espostissima

L7 Sulla carta 6b+. In realtà la partenza è durissima (primi due fix), su bombé grigio povero di appigli (mi è parso anche qui più di 7a). Poi il resto del tiro si svolge su placca grigia ben appigliata, 5c. 50 metri, tanti rinvii.

Discesa: per la ferrata del Colodri