martedì 23 agosto 2011

Mur del Pissadù - Oro e Carbone

Uscita bombé L1

Strapiombo iniziale L4

Ammazza che roccia oh, L5.

L6: tiro di 7a.

L7: Egregio run out (saltato ultimo fix non visto)

Maurizio con le ventose su L7

Zoomata su L7

Roccia d'Oro!


Di ritorno dalle ferie su questa bella via su una parete adatta alle giornate più afose vista l'esposizione a Nord. Oggi condizioni buone, ma non ottimali dato che sia il secondo che il quarto tiro li abbiamo trovati bagnati. Peccato per un breve tratto in A0 al quarto tiro causa cascata d'acqua: son stato contento il resto della via di averla fatta tutta a vista, compreso il 7a del sesto tiro - ogni tanto qualche piccola soddisfazione anche ai poveracci come noi.

Via sportiva di buon impegno, sicuramente da ripetere. Rispetto ad Ottovolante un po' più continua, ma con un tiro chiave più semplice. Andate tranquilli, è chiodata bene e i gradi non sono troppo stretti (eccezion fatta per il secondo tiro dove un mezzo grado in più ci stava anche bene). Arrampicata su muri verticali, talvolta atletica su roccia da nera a giallo rossastra a buchi e qualche tacca.

Per accesso e discesa (sconsiglio le doppie) rimando allo relazione di Planetmountain: http://www.planetmountain.com/rock/vie/itinerari/scheda.php?id_itinerario=258&lang=ita&id_tipologia=38

Difficoltà: principalmente 6b e 6b+. 1 tiro 7a, non difficile Obbl. (6b+)

Materiale: 11 rinvii. Utile ma non indispensabile qualche friend. Noi non ne abbiamo usati (si fa qualche run out sotto il 6b, ma mai pericoloso). Chiodatura S2+.

L1: attaccare il pilastrino staccato facile. Dopo 10 metri si è sopra il pilastro e comincia il muro giallo, primo fix a due metri dal muro. Poi in traverso verso destra su roccia gialla a buchi in leggero strapiombo. Passaggino ghisante in corrispondenza del cordone bianco su clessidra, state a destra che è più facile. Entrata in sosta su bombé giallo servito da fessurina, non banale. 40 metri 6a+

L2: dalla sosta traversare a sinistra, poi verticalmente per placca nera a buchi e buchetti. Bellissimo! 6a+ 40 metri. Trovato molto bagnato (forse per questo sembrato anche più difficile rispetto al grado della relazione)

L3: Unico passaggio, partenza dalla cengia poi più facile. 35 metri 6a

L4: Strampiombo iniziale, da prendere con facilità stando circa un metro a destra dalla linea del primo fix (si rientra un metro più sopra e si rinvia il secondo fix). Poi placca niagara bagnatissima nera - sarebbe anche molto bella lei se fosse asciutta. Uscita su rampa facile (non servono friend), 6c 35 metri

L5: Bella lama gialla non difficile, al suo termine traverso dapprima a sinistra poi a destra fino in sosta. Tiro molto bello, 6b+ 35 metri

L6: Tiro chiave. Due sezioni che danno il grado, i primi tre fix e dall'ultimo fix ad andare in sosta (verticalino per la mano destra, alzare i piedi e prendere tacca fuori a sinistra). 7a avvistabile, credeteci. 35 metri

L7: Partenza dalla sosta tossica (stare leggermente a sinistra). Poi un po' più facile ma chiodato lungo in traverso a destra. Verticalmente per fessura apparentemente friabile, ma solida! Uscita a destra, non seguite tutta la fessura. 40 metri 6b+

L8: Placca verticale a buchi, roccia non sempre ottima. Primi 20 metri 6b poi resto del tiro 5c. 55 metri

L9: Placca verticale, dal primo fix traversate a destra sempre per placca solida nera. 6a+, 35 metri

Monto abbastanza?

Ghea ghemo fata anca sto giro.
Discesa: soste attrezzate per doppie. Consiglio vivamente discesa per Val Setus + Radler al rifugio pissadù

sabato 13 agosto 2011

Lastoni di Formin - Supertegolina

Cordata austriaca impegnata su fessura L1

Charlie in uscita dalla fessura di L1

L3

L5

La fessura L6

Pioveeeeeeeeee

Mondeval

Pelmo

Downhill dal Mondeval


Con Charlie su questa bella via prima di concedermi due settimane di ferie al mare, in cui roccia ne vedrò ben poca. Sulla via abbiamo incontrato una coppia di simpatici austriaci, che però si son calati causa stanchezza dai giorni precedenti al secondo tiro facendoci perdere un po' di tempo. Nel pomeriggio son venute su nuvole che si sono trasformate negli ultimi tiri in pioggia e anche qualche chicco di grandine. Bello fare i 6b sotto la grandine!

La via è consigliabile anche se personalmente l'ho trovata un po' inflazionata (commenti PlanetMountain, ecc...). Mi ha entusiasmato molto di più degli stessi autori Ottovolante (oltre che più bella anche più sostenuta). Giusto in tema di paragoni, anche Quel Calcare nell'anima ed il Vecchio Leone e la Giovane Fifona mi sono piaciute di più. De gustibus.

Comunque la roccia è ottima e l'itinerario non troppo sostenuto: andate e divertitevi!

Rel. usata http://www.planetmountain.com/rock/vie/itinerari/scheda.php?id_itinerario=283&lang=ita&id_tipologia=38 (precisa, tranne che per il 4° tiro, dove il 7a non esiste ma trattasi di 6c tra l'altro non difficile)

Attacco: Consiglio di parcheggiare sulla zona dei Camper appena sotto passo Giau, si arriva fino a forcella Giau, poi si taglia lungamente a sinistra sotto le pareti. Al ritorno avrete la macchina più comoda se fate il giro lungo per Mondeval. Mettere in conto 1 ora

Difficoltà: V+, 6b 6c (non troppo sostenuti). Obbl. 6b

Materiale: 11 rinvii, qualcuno di lungo non fa male. Utile, ma non indispensabile un friend medio piccolo per proteggere la partenza del primo tiro. Soste tutte precollegate con cordino due fix e anello di calata per doppie. Chiodatura ottima a fix 10, S2

L1: fessura atletica iniziale facile fino al primo fix posto a 5 metri (volendo, anche se non indispensabile, si può mettere un friend medio piccolo prima di arrivare al primo fix). Dal primo al secondo fix c'è il passaggio stronzo; consiglio personale, non perdete tempo a mettere friend, vi ghisate e basta e poi non servono. Il trucco sta nell'incastrare il piede sinistro dentro la fessura. Al termine della fessura uscire a sinistra per facili placche fino in sosta, 40 metri 6b ateltico, poi più facile.

L2: bella placca nera lavorata, con qualche tasca e qualche buco. Prima parte facile, sezione finale che dà il grado con due traversini verso sinistra più intensi. 6b+ 35 metri

L3: dalla sosta subito a sinistra passando clessidra con vecchia fettuccia. Poi verticalmente per placca fino al primo fix (abbastanza alto). Il passaggio chiave consiste in un traverso verso destra per poi innalzarsi su dei verticali a prendere una buona tacca e da questa rinviare il microcordino su clessidra - se tentate di rinviare prima fate solo fatica. 30 metri 6b+

L4: tiro più bello. Dalla sosta, il secondo fix è a destra, poco visibile. Poi in traverso verso sinistra per placca di movimento e continuità. 35 metri, 6c

L5: muretto strapiombante iniziale poi placca facile con passaggio finale in uscita da tetto. Dalla clessidra obliquare a sinistra verso la sosta. 40 metri 6a e V+

L6: fessura grigia iniziale, poi diedro di roccia gialla da prestare un po' di attenzione. Doppiato lo spigolo a sinistra e poi verticalmente fino in sosta leggermente a destra. 6a e V+ 30 metri

L7: per facili placche leggermente verso destra. IV e V 45 metri

L8: placca rossa iniziale, dal quarto fix entrare nel canale a destra. Passaggio su lamoni strapiombanti molto animale poi elementare. 6b e III 40 metri

Discesa: a piedi, andare a destra e seguire pendio del Mondeval a destra, poi nuovamente a forcella Giau e a passo Giau. Lunga, ma bellissima 2 ore.

lunedì 1 agosto 2011

Tofana di Rozes - Quel calcare nell'anima

Maurizio e Charlie sulla prima lunghezza

Maurizio free solo su L2 (in realtà la corda scorreva a sx)

Il traverso verso destra in uscita dal quinto tiro.

Maurizio passa in testa sul sesto tiro, 6b+ lacrimogeno

Charlie metite in posa!

Quel calcare nell'anima...

Parete della Tofana dove scorre la via

Bellissimo itinerario aperto da Sterni dal carattere sportivo su una porzione di parete della Tofana di Rozes che guarda la Val Travenanzes. In compagnia di Charlie e Maurizio.

La via sale per placconate verticali di bella dolomia nera e rossa con arrampicata molto estetica fino alla cengia della ferrata Lipella. Vie così non si possono che consigliare: roccia top, difficoltà seppur moderate continue da cima a fondo, chiodatura ottima, libera obbligatoria. Difetti non se ne trovano.

Relazione utilizzata: http://www.planetmountain.com/rock/vie/itinerari/scheda.php?id_itinerario=488&lang=ita&id_tipologia=38

Per l'attacco si rimanda al link, come anche per la discesa con l'appunto che si scende dalla ferrata prendendo il ramo di destra (faccia a monte) che porta al canale tra il Castelletto e la Tofana. Mettere in conto 1 ora e mezza andando tranquilli per l'attacco (guardare bene, c'è scritta colore rosso "CALCARE" ometto e visibili primi due fix dorati).

Difficoltà: principalmente 6a+ e 6b continuo con un passaggio di 6c in corrispondenza del secondo tiro. Obbligatorio 6b

Materiale: sono sufficienti 10 rinvii lunghi per evitare attrito corde e basta. Friends non sono necessari, la via è chiodata veramente bene anche in corrispondenza di fessure dove potevano andarci bene eventuali friends. Chiodatura S2+, a volte lunga ma mai pericolosa.

L1: scritta in rosso sbiadito "CALCARE". Si attacca la placca verticale con roccia buona anche se da prestare una minima attenzione per alcune prese in partenza. Poi muro grigio molto bello con passaggio singolo un po' più intenso a circa 3/4 di tiro su due fessurine parellele, io son passato a sinistra ma si può fare anche a destra. Tiro lungo 55 metri (6a+)

L2: dalla sosta in verticale per primo facile muro di 4 metri. Poi piccola cengia e bombé con passo chiave che dà il grado al tiro (più facile se affrontato a sinistra, a prendere delle lame). Resto del tiro con difficoltà decrescenti fino in sosta. 50 metri (6c)

L3: tiro di raccordo su ampia cengia poi lungo avancorpo facile 45 metri IV. Sosta leggermente a destra di dove si penserebbe

L4: tiro secondo me chiave per continuità e chiodatura (assieme a L6 il più bello della via). Si rimonta una fessura nera strapiombante ben ammanigliata poi per placca fotonica di movimento a buchi e tacche sempre molto buone. Verso il finale placca rossa chiusa da un diedrino sulla destra , molto bella. 55 metri 6b

L5: Si rimonta la placca rossa con roccia abrasiva fino ad un diedrino da prendere da destra verso sinistra, alcune prese non solidissime. Poi per placca stupenda un po' più facile fino in sosta. Dalll'ultimo fix traversare nettamente a destra verso una nicchia rossa. 6b 45 metri

L6: Partenza dalla nicchia in leggero obliquo a sinistra su roccia abrasiva rossa bellissima lavorata a gocce. Finito il rosso, si obliqua a destra per placca di continuità fino in sosta. 6b+ 45 metri

L7: dalla sosta a destra per facile cengia ascendente verso sinistra. Si rimonta uno strampiombetto a buone tacche e in obliquo a destra in sosta. 6b 40 metri

L8: dalla sosta verticalmente per roccia stupenda nera che potrebbe aver dato lo spunto per il nome della via (calcare!). In finale traversare orizzontalmente a sinistra sotto un tetto e poi risalire per ultimo muro nero bello ma un pochino polveroso. Uscita in cengia, occhio ai sassi.

Discesa: guardando l'ultima sosta (faccia a monte quindi) andare verso destra e seguire la ferrata.