lunedì 17 settembre 2012

Valsugana - Valgadena, Parete Est - Via Cara

Sabato assieme a Gianluca Bellin siamo andati a ripetere la nuova via aperta da Alessio Roverato e Angela Carraro in Valgadena. Accompagnati dagli stessi apritori che ci hanno fatto strada lungo l'esile traccia di camosci che porta alla base della parete, abbiamo trascorso una piacevole giornata in un luogo selvaggio frequentato a torto da pochissimi arrampicatori.
La via si è rivelata una bellissima sorpresa con dei tiri su ottima roccia lavorata talvolta a gocce talvolta a tacche. Merita decisamente una ripetizione!

Oltre la via, il sentiero iniziale merita da solo (un'esile traccia di camosci, che assieme ad un'altra vecchia traccia costituisce l'unico punto di accesso al bosco pensile da cui partono le vie). Una volta percorse le cengie erbose, entrerete in un mondo magico pieno di piante secolari e non sarà difficile avvistare qualche camoscio e se alzate la testa probabilmente vedrete anche un'aquila che vi terrà compagnia per tutta la via.

Paretoni selvaggi

I Loke

L2 bella placca grigia

L3 bellissima lunghezza su roccia fotonica 7c

La stratificazione caratteristica di queste pareti

Roccia a gocce lacrimogene

Bellin vai che l'é bon!

Fatta anche questa :)

La relazione utilizzata è questa:
http://www.planetmountain.com/rock/vie/itinerari/scheda.php?lang=ita&id_itinerario=1270&id_tipologia=38

Accesso: vedere link, prestare attenzione lungo la prima parte di traccia data l'esposizione della stessa. 1 ora dalla macchina

Materiale: 13 rinvii. Soste già tutte precollegate con catena e ok per calate in doppia. Non serve materiale per integrare, la via è chiodata ottimamente (S2).

Difficoltà: 6c, 7a/b e 7c. Obbligatorio 7a (su L4 e L6).


L1: dalla targa con nome della via verticalmente su placchetta poi si oltrepassa un po’ di vegetazione e loppe erbose fino all’inizio vero e proprio della parete. Il tiro continua su placca grigia un po’ lichenosa. Passaggio singolo duro a tre quarti del tiro, uscita a destra. Sosta su cengetta, 7a/b (solo 1 passo) 30 metri
L2: tiro verticale su placca grigia lavorata a gocce e fessure orizzontali 30 metri
L3: bellissimo tiro con partenza dura dalla sosta (guardare fuori a sinistra per le tacche) poi più facile su roccia stupenda a gocce e tacche. Parte finale di continuità: placchetta gialla sotto l’ultimo tettino con prese verticali a sinistra, poi ultimo tratto di placca vera e propria di movimento su belle gocce ma pochissimi piedi. 7c (continuità, si riesce ad arrampicarlo quasi tutto bene) 40 metri
L4: dalla sosta si superano le due fasce orizzontali di roccia gialla, si oltrepassa il tettino con l’aiuto di un mono/bidito fuori per la mano sinistra (appoggi per i piedi un po’ instabili) poi per ottima roccia verticalmente fino ad una colata arancione dove vi è il boulder chiave (piccola tacca per mano destra e verticalino per la sinistra) si alzano i piedi e si raggiungono gocce buone per la mano destra – passaggio obbligatorio. Poi ancora verticalmente con andamento leggermente verso destra. Venuto fuori a vista da secondo, probabilmente sovragradata la difficoltà. 35 metri
L5: dalla sosta verso sinistra su bella roccia grigia, poi verticalmente su placca di aderenza e in obliquo verso destra puntando ad un diedro rosso sotto a degli evidenti tetti. Bellissimo diedrino rosso a gocce lacrimogene, uscita in obliquo verso destra. 6c 30 metri
L6: Partenza molto dura dalla sosta su roccia rossa stratificata, con una pinzata bella svasa per la mano destra e spallatona di sinistra, poi più facilmente fin sotto il tetto (passaggio boulder) poi ancora verticalmente fino ad altro tettino da superare 1 metro a destra del fix prendendo una lama abbastanza alta di destro. Poi placca grigia più semplice fino in sosta 7c 45 metri
L7: partenza molto dura, ci si può aiutare con un piccolo arbusto sulla sinistra, poi placca grigia solida ma un po’ lichenosa. Oltre la sosta, se si traversa a sinistra si troveranno altri due fix che conducono all’uscita nel bosco sommitale. 6b 40 metri

Discesa: se volete evitare doppie e sentiero in discesa, conviene uscire a destra (faccia a monte) si risale il bosco tenendosi a dx la Valgadena e si giunge ad un gruppo di case con dei caprioli recintati davanti. Da lì proseguire fino ad una casa verde e si vedono le indicazioni CAI. Prendere sentiero n.800 che riporta sul fondo della Valgadena (Val Gadena - Val Cengiona). 2 ore in tutto

domenica 26 agosto 2012

Creta di Fleons (Avastolt) - I tempi che cambiano

Grandioso itinerario nelle dolomiti carniche. Onestamente mi sento di dire la più bella via sportiva dolomitica finora percorsa sia da me che dal mio compagno! Ad itinerari come questo le varie Supertegolina, Oro e Carbone, ecc...je fanno 'na pippa!
Prendete una via come la Giovanni Segantini al Colodri, portatela in una freschissima paretona NW in un ambiente mozzafiato con dei bellissimi pascoli sottostanti, allungatele le protezioni ed otterrete questa magnifica via.
Via assolutamente da non perdere e da consigliare ai vostri amici (forti) quale piccolo capolavoro di arrampicata su roccia FOTONICA e placche mozzafiato nella prima parte e muri strapiombanti nella seconda ed ultima parte. Davvero in queste zone occorre sapere arrampicare in placca come in poche altre parti in dolomiti.

Richiede impegno psico fisico notevole sia per la distanza delle protezioni (nella prima parte in particolare, attorno ai 4/5 metri mediamente con possibili voli pericolosi soprattutto nella partenza dalle soste - terzo e quarto tiro in particolar modo) che per le difficoltà continue, sostenute ed in qualche punto davvero compresse. La discesa è un altro bell'ingaggio risultando le prime doppie davvero strapiombanti (occorre rinviare sempre per rientrare in sosta) e secondo me a rischio incastro.

La relazione visuale la trovate su: http://www.planetmountain.com/rock/vie/itinerari/scheda.php?id_itinerario=420&lang=ita&id_tipologia=38

Chiodo che segna l'attacco della via posto alcuni metri a dx del diedro Teresina

Charlie su L2 davvero rognosa

L3 - opera d'arte verticale

Charlie sul difficile filtro di L3

L6: camino e fessura obliqua a destra

Arrivati in sosta dell'ultimo tiro davvero FINITI...

Sosta un po' vintage

Cemento armato di una bellezza disarmante

E per chi vuole godere ancora un po' beccatevi la qualità della pietra di questa Creta...

Avastolt - taaaac!


Accesso: dal centro di Forni Avoltri, dirigersi verso la stretta valle direzione Pierabec (indicazioni stabilimento Goccia di Carnia). Si giunge allo stabilimento dopo 2 km, lo si oltrepassa e si supera un gruppo di case, noi abbiamo dormito sotto la tettoia dell'oratorio Don Bosco - nessun problema se è vuoto. Parcheggiare appena prima del divieto e seguire il sentiero n.140 a piedi (strada forestale) che parte dalla cava di marmo ben visibile sulla sx. In 1 ora di cammello si è a Malga Fleons. Da qui alla parete contare poi altri 10 minuti.

Difficoltà: 6b, 6c, 7a e 7b (o A0). Obbligatorio un solidissimo 6c su placca, meglio se qualcosa in più per stare più sereni nelle placche iniziali.

Materiale e chiodatura: 10 rinvii, meglio 4/5 di lunghi per evitare attriti vista la lunghezza dei tiri. 3 friends medio-piccoli (rosso, verde e blu BD). La chiodatura nella prima parte di via è molto lunga a fix da 10 e/o da 8 ogni 4/5 metri con partenze dalle soste un po' esposte. Nella seconda parte la chiodatura diventa più ravvicinata, pur conservando l'obbligatorietà dei passaggi. Possibilità di integrare poche vista la compattezza della roccia, ma buone.


L1: attaccare in corrispondenza del chiodo artigianale con cordino vecchio e fettuccia, per sistema di fessure in linea verticale rispetto al chiodo che segna l'attacco. Troverete due chiodi artigianali lungo il tiro (utili friends). V+ 30 metri Sosta su tre chiodi con vecchio cordone

L2: primo tiro filtro da panico - STUPENDO. Placca verticale lunga 50 metri. Chiodatura ariosa (ancora non mi capacito su come possano aver chiodato così lungo dal basso - onore agli apritori!). Venuto a vista da secondo - tirando A MUERTE alla canna del gas. Non sottovalutatelo! Il tiro è continuo, occorre spostarsi dalla linea di fix ogni tanto ed inventarsi gli appoggi per i piedi. 6c DURO e FRIULANO doc!

L3: dalla sosta in leggero obliquo vs dx (primo fix a 8/9 metri). Stupenda arrampicata su svasi fino ad un altro passaggio molto filtrante a circa metà tiro, dal fix occorre alzarsi un paio di metri e beccare un sistema di fessure orizzontali che portano al lontano fix successivo (impossibile integrare) posto a destra, eventuale volo lungo con pendolo. In finale lama un po' strapiombante da ribaltare per giungere alla sosta. 6b trovato durissimo (io darei anche qui 6c). 30 metri

L4: stupendo muro nero a buchetti e tacche di movimento e dita. Primo fix alto con passaggio obbligatorio prima di rinviare (occhio a non volare che si cecchina chi fa sicura). Le difficoltà si concentrano nella prima metà del tiro, poi il tiro sgrada per riprendere un po' nell'ultimo strapiombino in obliquo verso sinistra (buone prese rovesce). 6c+ 40 metri allungate le protezioni.

L5: dalla sosta traversare a sx, primi due fix posti decentemente. Poi verticalmente per muro-opera d'arte scolpito nella pietra! Passaggio filtro dal terzo al quarto fix se non ricordo male (qui c'è il 7a). Verticalmente sempre su sistema di cannerule oblique e fessure per gran finale su strapiombo sempre a buone prese da ribaltare in obliquo a destra. Sosta poco più sopra, 30 metri 7a

L6: obliquare a sinistra puntando il camino/diedro sotto l'evidente tetto (chiodo con fettuccia) parte da qui una fessura strapiombante in obliquo verso destra da affrontare con buona pompa di avambraccio (fessura rovescia abbastanza buona) ma piedi in bocca e spalmati (vietato avere lo zaino!). Credeteci perché non è difficile e viene anche fuori a vista! 30 metri 7b (o eventualmente resting con qualche A0)

L7: dalla sosta in obliquo vs sx fino ad un chiodo, poi verticalmente su placca strapiombante e vago diedrino a prese verticali. In uscita traversare due metri a dx vs la sosta. 6c 30 metri

L8: tiro maggico! dapprima in obliquo verso destra su lama strapiombante grigia, la si ribalta per seguire una fessura grigia stupenda verticale e strapiombante che non vi molla fino in sosta - dosare bene le energie e recuperare sempre quando possibile. 6c capolavoro 35 metri

Discesa: impegnativa a doppie lungo la via. Lungo la prima doppia occorre rinviare praticamente tutti i rinvii per poter rientrare in sosta. S6 deve saltare, con le mezze da 60 si possono poi unire le ultime due doppie saltando S1 e S3 (noi abbiamo fatto così).

domenica 1 luglio 2012

Torre Brunico - Oltre la Porta

Prima lunghezza con passaggino stronzetto
L3 in alto vi è passaggio di 6b

Il sottoscritto sulla ditosa L8, bellissima!
L8 sfalsare le corde, pleaseee
Ultimo muretto di 6c - roccia sempre tanta robba!


miii...che giornatona s p a z z z i a l e e e!!!
Interessante itinerario che corre a sinistra di Ottovolante sul bel pilastrone della Torre Brunico. Esposizione Nord Est va in ombra dalle 9.00 di mattina in poi.
Relazione usata : www.climbaa.it , vi è anche una relazione testuale su www.sandrodetoni.com

La via, rispetto a Ottovolante, presenta alcuni tiri discontinui nella parte inferiore. Dalla cengia in su, viceversa, offre delle belle lunghezze su roccia ottima e meno discontinue paragonabili a Ottovolante.

Accesso: dal parcheggio della ferrata Tridentina in 20 minuti all'attacco per sentiero o eventualmente ferrata.

Difficoltà: 6a principalmente, con tratti di 6b e 6c ed un tiro di 6c+. Nonostante la relazione riporti un tratto di A0, sul secondo tiro oltre la cengia, questo è fattibile in libera con difficoltà attorno al 6b+. La via pertanto è tutta percorribile in libera, il tiro di 6c+ mi raccomando da spezzare rigorosamente a vista, sono i primi tre fix poi cala. Obbligatorio 6b+

Materiale: via chiodata bene a fix da 10 sia lungo i tiri che alle soste + qualche sporadico chiodo. Sul facile i fix non ci sono. Non abbiamo usato friend, eventualmente due friend medio piccoli per stare tranquilli e qualche cordino. Soste già precollegate eventualmente per doppie

Attacco: 50 metri a sx di Ottovolante, primi due fix visibili (placchette Kong zinco)

L1 Passaggio subito tossico ad un metro da terra in strapiombetto di quelli che sembrano ammanigliati ma che ti acciaiano da freddo (qui c'è il 6a). Si rinvia il primo fix poi più facilmente per placca fino in sosta buttata su comodo cengione. 30 metri, 3 fix (6a i primi due metri, poi V+)

L2 Dalla sosta verticali un paio di metri poi traverso vs sinistra a prendere il primo fix su diedrino, poi su dritti fino in sosta, tiro corto eventualmente concatenabile al primo. V+ 25 metri, 3 fix  

L3 Su in verticale, visibili i fix sotto prua strapiombante. Stare a sinitra c'è un buco buono anche se con un po' di terra dentro. Rimontare sopra la pancia andando a cercare delle buone lame a destra poi su in verticale più semplice. 6b il passaggio della pancia (non banale), poi resto V+. 35 metri

L4 Si punta la clessidra con cordone poi su per placca nera a buchi bellissima fino ad uscire su spigolo a sinistra. Per facili gradoni si giunge ad una cengia dove c'è la sosta. Tiro lungo 55 metri, V+ e VI 5 fix + 1 clessidra

L5 Rimontare il diedro di roccia marmorea due metri a destra della sosta con fessura netta da dulferare atelticamente, poi in verticale leggermente in obliquo a sx fino in sosta. 35 metri, 6a i 4metri di fessura poi più facile. 1 fix e 1 chiodo

L6 dalla sosta obliquo verso sinistra su placca gialla, poi fessura strapiombantina molto bella. Dall'ultimo fix obliquare vs destra fino alla visibile sosta. 6a bello continuo, 30 metri 5 fix

L7 a sinistra per due metri fino al fix visibile, si rimonta poi verticalmente il pilastrino il cui culmine è servito da un cordone poi in obliquo vs dx per placche e rocce rotte. Salatare prima sosta che si incotra appena poco la cengia ed andare a sostare un 15 metri oltre camminando in cengia vs destra faccia alla parete (altra sosta sotto muro giallo 10 metri a sx di Ottovolante). 55 metri V+

L8 tiro chiave. Bellissimo muro giallo di continuità su dita. Il passaggio chiave è tra secondo e terzo fix, da un buchetto svaso per mano destra c'è una tacca per la mano sinistra non molto visibile ma che qualche predecessore aveva imbollinato di magnesio. Si arriva sotto un tettino fessurato, si traversa a sinistra per un paio di metri, poi di nuovo in verticale fino in sosta su bellissima roccia bianco/gialla servita a tacche e qualche bella goccetta dolorosa. 6c+ 30 metri

L9 bellissimo tiro. Obliquare a sinistra, per verticalmente per diedrino strapiombante che si rimonta grazie a buone prese a sinistra. Da qui bellissima placca tennica su roccia MARMOREA lavorata a buchi a fessurine oblique per la mano destra. Non c'è A0 lungo questo tiro. Complessivamente può essere un 6b/6b+ 35 metri

L10 diedro di roccia rossa molto bella e solida, poi in obliquo a sinistra per rampa e su per un pilastro al cui termine vi è una bella sosta aerea. 35 metri 6a

L11 Muro rosso a buchi, dal secondo fix traversare a dx, rinviare kevlar su clessidra poi di nuovo a sinistra vs fix con cordone 10 cm sopra buon buco per poter rinviare. 6c primi 10 metri del tiro poi più facile, 35 metri

L12 Spigoletto rosso vs destra, poi placca appoggiata grigia fino in cima. Sosta su due fix, 50 metri IV+

Discesa: per la Val Setus - consiglio di portar con sé dieci euro per una bella birrozza al rifugio Pisciadù. :)




lunedì 18 giugno 2012

Tofana di Rozes - Spigolo Sam


Per la prima uscita di stagione questa nuova via dell’instancabile Massimo da Pozzo a sinistra della classica Costantini-Ghedina sul Pilastro della Tofana.
La via presenta alcuni tiri interessanti, altri un po’ meno, ma in generale merita una ripetizione per la bellezza della parete dove si colloca, per lo sviluppo e non ultimo l'impegno generale richiesto non proprio caratteristico di una via a spit. Roccia ancora un po' da ripulire su alcuni tratti 

Difficoltà: 6b con 1 passaggio singolo di 6c su L7. Obbligatorio 6b

Chiodatura: a fix da 10 distanziata. Necessario un friend rosso BD ed eventualmente alcuni più piccoli. 7 rinvii. Partenze dalle soste sempre un po' esposte.

La relazione visuale è consultabile sul sito di PM al seguente link:

L1 In corrispondenza dell’evidente fessura d’attacco rimontare un placca per andare a prendere la fessura (primo fix visibile dalla base). Fessura con roccia ancora un po’ da ripulire. Si segue la fessura fino dove questa termina, poi si esce a destra in lungo obliquo su placca fin sopra ad un pilastrino dove si sosta. 35 metri (3 fix, necessario un BD rosso tra il secondo e terzo fix) 6b

L2 Dalla sosta leggermente a destra lungo lo spigolo fino ad un tettino che si supera stando leggermente a destra (prese non solidissime), poi per fessure in sosta leggermente a sx. (6b, grado concentrato sul tetto, 30 metri 3 fix)

L3 Si rimonta il diedrino poi per placche fino in sosta (4+, 2 spit, 45 metri)

L4 Placca in obliquo vs sx. Primo fix alto occhio. Poi verticalmente con passaggio un pochino più intenso nel finale, roccia ancora un po’ da ripulire (6b, 35 metri, 4 fix).

L5 Dalla sosta in obliquo vs destra per lama poi verticalmente, diventa più facile (nella relazione dato 6b, ma trovato più facile, 35 metri 3 fix)

L6 Verticalmente, primo fix ancora alto. Vs finale si trova sosta a chiodi, proseguire, sosta a fix sta 5 metri sopra. Occhio che 2 metri sopra la sosta a chiodi c’è un bel tostapane in bilico. Anche questo tiro un po’ sovragradato (6a, 30 metri 3 fix)

L7 Dalla sosta verticalmente per diedro di roccia gialla (attenzione primo fix alto e roccia nel diedro da ripulire) poi sboulderata su tettino che dà il grado al tiro e si continua verticalmente fino ad incrociare il traverso della Costantini-Ghedina, si va due metri a sx in comune col traverso poi lo si abbandona per proseguire verticalmente (si vede fix) fino in sosta (40 metri, 5 fix 1 chiodo 1 clessidra, 6c 1 passo resto più facile)

L8 Tiro molto bello in placca verticale, continuo e lungo. A metà c’è una sosta a chiodi su una nicchia gialla a sx, ignorarla rientrare a destra e si scorge altro fix. Il tiro continua sopra la sosta a chiodi per altri 20 metri. (tiro trovato questa volta sottogradato e per continuità, ci sta anche un 6b, 40 metri 5 fix)

L9 verticalmente sopra la sosta per placca grigia,  per due fix poi uscire a sinistra su spigolo, e rientrare a destra si trova sosta fix. (6a, 30 metri 2 fix)

Da qui in poi traversando a sinistra, si intercetta la Costantini-Ghedina per la quale siamo usciti. Ci sono altri tre tiri sul IV/IV+ (occhio ai detriti mossi dalle corde) soste attrezzabili sempre su clessidre, dopodiché altri 200 metri di canale detritico (pass. II) uscita dall’anfiteatro finale a sx faccia a monte per paretina spesso bagnata. 

Discesa: dall’uscita faccia a valle si vede la cengia da prendere. Si scende per 100 metri su ghiaione e si traversa a sinistra per andare a prendere la cengia di discesa del primo spigolo. La frana autunno 2011 non ha compromesso la traccia, si fa tranquillamente. Ci sono anche tre resinati nuovi inox volendo farsi una sicura lungo la cengia, ma non serve se il terreno è asciutto. 
Fessura di L1

Cordata di fortissimi Sloveni su Goodbye 1999

Charlie e Maurizio in azione su L4

Il sottosritto su L6

Marino su L7, visibile il tettino con il passo chiave

Vai che lé bon!

Corroborantissimo tiro di 6a L8...alla faccia del 6a!

Giornata FOTONICA ! ! ! aspettando in vetta

Il quattro banditi in vetta

martedì 1 maggio 2012

Gorges du Verdon

Per il ponte di quest'anno tappa obbligata nella mitica mecca della placca multipitch, il Verdon. Il meteo non è stato dei migliori ma in 3 giorni siamo riusciti a fare almeno 3 vie. Primo giorno via di ambientamento: Eperon Sublime, bella anche se un pochino unta 7a (6a obb) Secondo giorno: Les Rideaux de Gwendal, bellissima il tiro di 7b è durissimo! 6c obb Terzo giorno: combinazione di Ticket Danger con La Baraka 6c obb A breve qualche foto
L'Eperon Sublime

Les Rideaux de Gwendal