lunedì 12 maggio 2014

Arco, Colodri - Via Zanzara

Storica via nel cuore di Arco, ripetuta assieme a Maurizio. La Zanzara aperta da Manolo e Bassi due anni prima che nascessi ('83) rappresenta forse la via sportiva per antonomasia della Valle del Sarca. Nonostante l'apertura dall'alto, ogni tiro possiede una logica e la ripetizione di questo affascinante itinerario rappresenta ancora per molti un ambito obiettivo.  
La via si può dividere in due: la parte bassa, caratterizzata da passaggi atletici su roccia per lo più rossa a tacche, e quella alta dalla cengia in poi, su roccia dal grigio al bianco su gocce che regala un'arrampicata di tecnica ed equilibrio. 
Una nota: alcuni commenti presenti in rete riportano che la roccia è "unta da far schifo", a mio avviso non è così. Di questi tempi, ormai ci siamo dovuti abituare ad arrampicare in falesie dove l'unto è la prassi. Rispetto ad Erto/Nago/Massone, ad esempio, la roccia di Zanzara è da considerarsi non dico abrasiva, ma quantomeno poco unta. State certi che alla fine della via arriverete con un bel po' di pelle in meno sui polpastrelli. 
Altra informazione che può essere utile, per chi non le ha già percorse, consiglio di fare prima la Segantini e poi Zanzara, quest'ultima più impegnativa rispetto alla prima di almeno un grado, sia per difficoltà nei singoli passaggi che per la continuità complessiva della via.
Se fate bene la Segantini (a vista su tutti i tiri), la Zanzara non vi pungerà più di tanto, viceversa, consiglio di mettere un bel po' di Autan. 

L2 - Ostico passaggio finale

L5 - Ultimi due fix filtranti

L9 - placca a gocce

L11 - bellissima placca a gocce

L11 - Vai che l'é bon Maurissio!


Materiale: 12 rinvii. Eventualmente un friendino piccolo per un passo lungo su L10. Se volete esagerare anche un cliff in caso le braccia vi abbandonino prima di quanto avete preventivato. Soste sempre abbastanza scomode, soprattutto nella parte bassa. Cordate amanti del threesome avvisate  

Difficoltà: 6c, 7a+. Obbligatorio 6c/+ (su L3 e L5). Le difficoltà di alcuni tiri sono obiettivamente sottostimate (grado classico). In alcuni tiri ho indicato la difficoltà che personalmente ho percepito. Ovviamente non avendo liberato tutti i tiri, le difficoltà in certi tiri sono appunto, percepite ... 

L1: Salire per una rampa grigia un po' coperta da vegetazione, non vi è scritta all'attacco, ma visibili segni di magnesio su qualche presa. Risalire un diedrino e in breve alla sosta. A me questo tiro non è sembrato 6A, ma più facile (V+?). Si può unire a L2, allungando le prime protezioni di L2. 

L2: In diagonale a destra, per poi obliquare a sinistra su placca rossa a tacche. Le difficoltà sono concentrate nel penultimo fix con cordone bianco lacerato, si riesce a fare comunque il passaggio avendo già rinviato prima il cordone. Stare bassi e cercate appiglio per la mano sinistra fuori a sinistra. 6c

L3: Tiro molto bello. Dalla sosta in verticale a sinistra sopra la sosta (fix a destra sono della via Festival), per muretto bianco fino a raggiungere un monodito per la destra, da qui si obliqua a sinistra (boulderino più intenso del tiro), fino sotto ad un tettino. L'uscita dal tettino non è difficile ed è su buone prese che seguendo una fessura obliqua vs sinistra portano alla sosta. 7a+ che viene fuori anche a vista, unico tiro della via non sottogradato.

L4: Traverso velenoso verso destra su placca grigia a gocce. Io qui onestamente non c'ho capito granché, ho fatto resting quasi ad ogni fix. A metà  c'è un rinviaggio un po' scomodo, sarebbe bastato abbassare il fix di 10 cm... Nel finale lascia un po' respirare. 6c+ mi sembra stretto, 7a o 7a+ almeno (?!). 

L5: Altro tiro impegnativo. Secco passaggio iniziale in partenza dalla sosta su placca a spalmo, poi muro verticale fino ad un buon riposo su un buco. Da qui sequenza su placca leggermente strapiombante a verso sinistra. Ultimi due fix distanziati (3 metri e mezzo). 7a - grado percepito un po' più impegnativo a causa della distanza delle due ultime protezioni.

L6: Placca verticale grigia. Passaggio secco non azzerabile dal primo al secondo fix. Poi continuità su fessura e tacche. Dal penultimo fix, attraversare a sinistra, poi rientrare a destra per rinviare l'ultimo fix. Dato di 6a sulla guida. Oggettivamente, molto simile a L2 nelle difficoltà, 6b+/6c. Unito a L7

L7: Rampa elementare fino ad un albero, dove si sosta con cordino. Unito a L6 

L8: Si rimonta un muretto bianco a prese un po' unte (passo secco) per obliquare un po' a sinistra. Poi di nuovo verticalmente per placca grigia con uscita in obliquo a destra su comoda cengia. Dato di 6a sulla guida. Oggettivamente molto simile a L2/L6. 6b+ 

L9: Si rimonta un piccolo tettino con passaggio atletico, poi in obliquo verso sinistra per placca bianca a gocce, fino ad una costola che porta in sosta . 6b+

L10: In obliquo a sinistra su placca grigia a gocce, poi verticalmente (eventuale friend piccolo su fessurina) e ancora a sinistra fino ad un diedrino fessurato da rimontare per raggiungere il fessurone obliquo verso destra che porta alla sosta. Chiodatura distanziata (fix ogni tre/quattro metri). Tiro lungo e continuo, dove è necessario allungare le protezioni o sfalsare le corde, causa attriti. 6b+

L11: Superare lo strapiombino (possibile eventualmente rinviare il primo fix di Festival, con vecchio moschettone) quindi verticalmente per placche grigie e poi rosse a gocce abrasive verso sinistra sulla sosta su comodo terrazzino. 6b+

L12: Strapiombino su muro rosso a buone prese, buco per la mano destra un po' doloroso, e per spaccatura verticale in sosta. Tiro corto unito a L13. Dato di 6a, aggiungete tranquillamente un mezzo grado. 

L13: Unito a L12. Per facili roccette in obliquo verso destra, prestare attenzione alla roccia, poi diedro rampa a sinistra per lama finale servita con un fix. IV grado. Sosta su alberello. 

Discesa dalla ferrata del Colodri