lunedì 28 giugno 2010

Baffelan - Superbaffelan




Dopo la Tranquillo & Placido e la Soldà sulla stessa parete, torno sulle Piccole in compagnia di Raul che mi ha proposto questa via. L'ho trovata più bella della vicina T&P e devo dire più continua nelle difficoltà, sebbene con chiodatura più vicina (S1/2).

Relazione

Difficoltà: V+/VI con un passaggio di VII (6b?) e due di VI+
Materiale: 13 rinvii e casco. La via è attrezzata ottimamente a fix da 10.
Attacco: da Campogrosso, per sentiero che costeggia la parete est del Baffelan, fino in corrispondenza di un canalone con targa Ugo Furlani. Lo si risale, in corrispondenza di un terrazzino prima della cengia che traversa a destra, lo si rimonta fino ad un primo fittone. Noi abbiamo sostato qui. In realtà la sosta è 15 metri più a sinistra.
L1. Da un fittone, che non è la sosta, ma che ho utilizzato come tale, si tira dritto per un piccolo diedrino, poi per toppe erbose si punta al primo spit. Da qui dritti per placche fessurate per un totale di 40 metri di tiro. (V+ - VI)
L2 facilmente (IV+) si obliqua a sx, allungare bene le protezioni, si punta ad un diedrino con lama alla sua sinistra (VI) poi per placche appoggiate in obliquo a dx fino in sosta (V+). 35 metri
L3 Si prosegue verticalmente per bella fessurina (VI) poi più facilmente obliquando a destra per gradoni erbosi (IV+). 25 metri
L4 Bel tiro - secondo me con passaggio chiave della via. Si traversa a destra per rocce rotte senza difficoltà, poi si supera una fessura un po' aggettante stando attenti a degli appigli fuori a sinistra. Se si tenta di stare dentro la fessura diviene più difficile dato che è svasa. (VII o per me 6b) Protezioni comunque ottime, tra due spit anche un chiodo per azzerare volendo. Poi verticalmente e per placche appoggiate fino in sosta (V+). 40 metri
L5 Bel tiro che assieme al precedente rende la via apprezzabile. Si supera una prima fessura non banale (VI+) per poi superare una specie di strapiombino dalla roccia un po' da valutare (VI+). Poi verticalmente con più facilità per placche fino in sosta (V+). Tiro continuo ed un po' atletico ma che nella globalità non supera nelle difficoltà il passaggio singolo del tiro precedente. 40 metri
L6 Si parte stando a sinistra della sosta e lasciandosi a destra la macchia bianca di una nicchia franata. Si supera uno strapiombino ammanigliato (V+) poi per diedro-fessura con roccia a tratti da valutare fino in sosta. 35 metri
L7 con tiro unico si esce dalla via. facile (IV) attenzione a non smuovere sassi.

domenica 27 giugno 2010

Tognazza - Flower Power




Dopo la giornata di profondo studio di sabato, stacco la spina per una giornata che si preannuncia dal meteo formidabile per fare una vietta corta, comoda e che mi consenta di tornare a casa nel pomeriggio per il lavoro. Stefano ha male al ginocchio e non può tanto camminare. Optiamo per la Tognazza, nota per il suo avvicinamento nullo e comodità di discesa (doppie o pianoro erboso).

La via è molto carina, senza pretesa, forse più bella della Mancin lì a fianco. Un po' più varia come arrampicata forse. Oggi comunque, sveglia tarda, sole, brezza che soffiava...si arrampicava abbronzandosi e non sentendo caldo.

Relazione:

Attacco: si parcheggia a Malga Fosse e in un quarto d'ora si è all'attacco, dopo aver superato il famoso ravaneto, o ghiaione porfirico.

Materiale: portatevi via 13/14 rinvii. Bastano e avanzano. La via è protetta ottimamente a fix da 10.

Difficoltà: 6c (6a obbl.)

La relazione non la metto perché si trova in internet ed è molto affidabile.

mercoledì 23 giugno 2010

Valsugana (Serafini) - Via Clandestino




Partenza ore 7.00 da casa, che facciamo? Piccole Dolomiti, Val Noana o Valsugana. Optiamo per la terza scelta, d'altronde la più comoda. Checco deve essere a casa presto, per il turno del pomeriggio.
Vietta corta, ma bella. Si trova in quel paretone di dolomia grigia posto tra la falesia di Serafini (a sinistra faccia alla parete) e la falesia di Palù (a destra).
La via resta in ombra fino alle 11.30.

Accesso: si parcheggia la macchina 150 metri prima dello spiazzo per la falesia di Serafini (Grigno), appena dopo una stradina di erba che passa per un gruppetto di case.
Attacco: Da dove si posteggia, imboccare la stradina erbosa e costeggiando un vigneto alla propria sx si continua fino ad un grande prato erboso. Lo si attraversa tutto e si giunge ad un sentiero bello largo che gira a sx. Appena possibile lo si abbandona per salire alla propria destra su corto ghiaione e poi tracce erbose. Per l'attacco tenere a mente la fascia giallastra situata alla sinistra della parete. La via attacca alla destra di questa fascia gialla, dove cominciano le prime placconate grigie. C'è un sassolino resinato con scritta "Clandestino" all'attacco.

Materiale: 12 rinvii sono più che sufficienti. La via è ottimamente attrezzata a fix da 10. Le soste sono già predisposte per le calate. Una corda singola da 70 metri basta. Casco consigliato.

Sviluppo: 140 metri. Sei lunghezze
Difficoltà: 5c, con alcuni tratti di 6a. Nel primo tiro forse il 6a è obbligato in un passaggio. Per il resto della via la difficoltà obbligatoria non supera il 5c.

L1 Si attacca in corrispondenza di un camino alla propria sinistra. Aiutandosi in spaccata con il bordo esterno del camino, si risale la bella placca grigia. Si continua per placca con arrampicata mai faticosa (5c). Giunti ad una slavatura bianco giallastra, la si supera direttamente (passaggio di 6a). Si prosegue per gli ultimi metri con un movimento verso la fine del tiro in allungo per montare sopra la esile cengia dove si sosta (6a). 25 metri
L2 Si continua per placca per qualche metro. Si segue poi la grossa lama staccata (5c) superando un tronchetto d'albero segato. Si continua per placca con più facilità fino in sosta. 20 metri
L3 Si rimonta un pilastrino con passaggino iniziale (5c). Si continua per placca per alcuni metri con più facilità. Si traversa poi a sinistra per due metri seguendo delle buone prese. A questo punto si risale un breve camino (5c) che porta in sosta situata a sinistra in prossimità di una piccola nicchia. 25 metri
L4 Dalla sosta si risale la grossa fessura gialla per pochi metri. Ci si sposta a destra agevolmente fino a dove comincia una lama leggermente strapiombante per pochi metri (6a). Si continua poi per placca decisamente meno atletica fino alla successiva sosta. 20 metri
L5 Si continua per placca fino ad un fix piantato sotto ad un tettino. Allungare bene questo fix. Da qui si traversa a sinistra per tre metri restando bassi e seguendo la fessura-cengia con le mani. (5c/6a). Al termine del traverso, si continua verticalmente per placca e camino aperto fino in sosta. 25 metri
L6 Ultimo tiro di placca con passaggio di dita su belle tacche (6a) fino a superare un'esile pianta. Da qui fino in sosta con uscita un po' erbosa.

La via si interrompe su L6, probabilmente ci sarebbe spazio per un altro tiro, ma comunque la via non potrebbe avere sviluppo ulteriore data la presenza di cenge erbose sopra.

Discesa: Con corda da 70 metri, nodo alla fine, si scende comodamente con tre doppie da 35 metri ciascuna. Da L6 a L4, da L4 a L2, da L2 fino a terra.


domenica 20 giugno 2010

Arco, Santa Massenza, Parete dei Due Laghi - Rampa in alternanza




Sabato mattina sveglia alle sei dopo nottata brava allo Sherwood a vedere il Toffolo ed i suoi Tre Allegri Ragazzi Morti. In realtà le aspettative dolomitiche vengono presto deluse dalle previsioni meteo incerte...andiamo verso S.Martino o verso Arco? ormai sono andato dritto...tocca Arco.
Checco propone una via nuova di Grill a S.Massenza, zona Due Laghi, su consiglio di Furlani.
Il posto è carino e tranquillo, anche se 300 metri di rampa come saranno? boh.
Partiti con l'intenzione di fare la rampa con pilastro, arriviamo all'attacco che c'era una cordata che si stava calando già dal primo tiro. Poi un'altra cordata che aspettava il proprio turno. Ci guardiamo io e Checco e optiamo per la via a destra. Beppe e Adriano invece che hanno un po' più pazienza di noi fanno la prima.

Via decisamente dal sapore più alpinistico delle solite Grillate in zona.
La roccia è di un ruvido a gocce impressionante, davvero bella.
In complesso vie carine.
Tappa d'obbligo da Bressan a fine via, dove ci siamo trovati anche con due amici da Bolzano.

Relazione:
L1 si attacca la rampa, scritta alla base, puntando al primo cordone su clessidra posto abbastanza alto. Con arrampicata per nulla faticosa si avanza sulla rampa, su gocce molto belle fino in sosta. (V+/VI- tre protezioni)
L2+L3 si traversa ora a destra con ampia spaccata fino ad aggirare lo spigolo (VI) poi su per una bella rampa dove occorre proteggersi con due friend piccoli su fessura (V+). Abbiamo saltato la sosta di questo tiro e unito con il tiro successivo. (Corde da 60 metri bastano) Si continua oltre la sosta con difficoltà minori per due ulteriori rampe costellate di gocce gigantesche. Roccia eccezionale in questo tratto.
L4 tiro di raccordo, corto e facile (III+) in traverso a dx. Occhio che la roccia fa male ai piedi da quanto è appuntita.
L5+L6 si possono unire tranquillamente con corda da 60 metri, senza attriti significativi. Si continua per rampa fessurata fino in sosta (V). Passo atletico per rimontare fuori dalla nicchia della sosta e continuare in un diedrino bene ammanigliato (V+) fino in sosta.
L7 tiro dato impegnativo, in realtà così non è. Prima protezione un po' alta ma non preoccupante. Le protezioni ci sono tutte su ottime clessidre naturali o sassi incastrati. Si seguono due fessure parallele per tutta la lunghezza del tiro. Arrampicata un po' atletica nel finale. Bel tiro.
L8+L9 corda da 60 metri non basta per unire i due tiri, noi abbiamo fatto un po' di conserva. Si parte per una rampa facile dopodiché la si abbandona per seguire un muro verticale (VI+) con prese nette orizzontali (in questo passaggio ci sono gli unici due fix della via, escludendo quelli alle soste). Poi più facilmente per rocce rotte fino in cima. Libro di via.


venerdì 18 giugno 2010

Camposolagna


Ieri tempestata a Campo, ma si è riusciti ad arrampicare lo stesso. Bellin si è tolto tre o quattro zecche sul sentiero...ma erano piccole. Arrampicata sempre con un leggero prurito ovunque al solo pensiero delle zecche.
Prima volta a Camposolagna:
tiro introduttivo su un 6b a canne a sinistra, che sia Max+Peterpan? Boh, no me ricordo... comunque bel tiro. Me piaxe sto posto!
Detto fatto, arriva la batosta sui denti su Giulia, 6c strapiombante ma anche di piedi. Resting a manetta.
Giro su altra via, stavolta sento che può piacermi, Adelante Companeros - 7a...partenza fatta, alè. Stecca sui denti sul passaggio duro, rovescio da tenere e mettersi bene con i piedi. Tetto da agonia, dove caxxo se va? ahhn se traversa tutto a sinistra...e dirlo prima no?!

Poi Bellin si celebra su Calle dea Bissa -7a+ durissimo o 7b soft? boh..provare un giro corda dall'alto. Due movimenti atroci circa a metà uno dietro l'altro, di cui il secondo su monodito...no xe proprio par mi.

Finirò la giornata riprovandomi Adelante Companeros sotto la tempesta...sperando che la prossima volta venga fuori.
Tralasciamo i due 7c de staltri...
Al ritorno, vado a fare una camminata in zona segreta e a vedere una nuova possibile falesia. Seguo tracce di stambecco, mi perdo nel bosco. Il cellulare scarico, erba viscida e bagnata, sono già le sei di sera, che faccio continuo? massì dai.
Ad un tratto un rumore, sarà miga l'orso Dino? Guardo avanti...e vedo una coppia di cerbiatti appena nati, che aspettano la loro mamma. Mi fermo a guardarli, non sono spaventati...rubo loro una foto. Poi scappo e li saluto. Continuo per cengette fino a sotto delle pareti, vedo una grotta, sento dei rumori. Trovata la tana degli stambecchi! dall'antro ne escono cinque sei...che spettacolo.

Parete vista, roccia bella, ma ahimè ieri era una cascata. Pazienza, tornerò la prossima volta.
Eppure la Valsugana riserva ancora angoli molto selvaggi..

martedì 15 giugno 2010

Civetta, Torre Venezia - Via Tissi




La cronologia non è esatta, visto che la via l'abbiamo fatta due settimane fa...comunque metto tre foto lo stesso. Prima via della stagione in montagna. Bella, verticale ed abbastanza esposta in certi tratti. Il tiro del traverso è il tiro più bello secondo me. Mentre arrampicavo, guardandomi le punte dei piedi, pensavo a Beppe che se l'è fatta slegato questa via anni fa.

Cordate miste composte da: Tiziano, Adriano, Massimo, Checco, me e Beppe.


lunedì 14 giugno 2010

Havana Big




Oggi giornata veramente intensa ad Havana...partiti alle 9.30 da casa, tornati alle 18! Dita e pelle ai minimi storici. Partenza su 6b+, poi un 6c stupendo di 35 metri UIAGM. Rollo parte subito su un 7a (Lira) un po' merdoso, con due passaggi molto vaghi. 7a+ di Corda Conicio, o Scoasse, come la chiama Bellin. Un giro sul tiro della megacanna (7b(+)??! scavato brutalmente), bella pannellata scavata in partenza, poi cengia da panino. Poi canna bellissima largha 30 centimetri, poi bombé che assieme all'inizio dà il grado alla via, poi continuità fino in catena.
Da menzionare la ricognizione di Bellin e Rollo su un 8a di continuità, almeno così dicono loro...i forti.
Infine un 7c+ che par veramente un petardone in partenza, per poi incazzarsi meno sopra...non provato personalmente per ovvi motivi di pipponaggine.

Trovato un bel rammaro che si voleva far fotografare.

Riporto i gradi di alcune vie per chi volesse andare, falesia va in ombra alle 13.00.
Ladro di turno - 6a (duro e con spittatura strana sopra)
Lira - 7a (alquanto vaga nella parte alta; non entusiasmante)
Uiagm - 6c da 35 metri (placca tecnica con un singolo un po' più intenso a circa metà)
Ombuds Man - 6b+ (facile la prima parte fino al piccolo terrazino, la seconda tecnica su tacche e qualche svasetto; molto bella)
Ba.Ro - 7b (placca molto tecnica di dita e movimenti la prima parte, presenti anche due svatini; la seconda parte più facile)
Corda Conicio - 7a+ (dura la partenza in strapiombo; poi più facile lungo placca verticale, fessurata verso la fine)
Tiro della canna, non conosco il nome - 7b+ (partenza in forte strapiombo bene ammanigliato su scavati buoni ma distanziati; uscita su tacche; canna non difficile; passo singolo intenso di dita sopra poi continuità)

domenica 13 giugno 2010

Lago del Corlo - Pedalò




Oggi io e Nuria alla ricerca di lidi tranquilli e ventilati. Acqua bella fresca come al solito al Corlo. In mattinata capatina alla falesia di Incino. Bel posto, peccato che la falesia sia in totale abbandono...
Pomeriggio birrozza al Cornale.

Torre Grande di Falzarego - Via The Wall




Sabato si opta per il Falzarego dato che devo essere al lavoro alle sei di sera e voglio una via con avvicinamento nullo. Cordata a tre formata da me, Adriano e il vecio Checco. All'attacco vediamo ressa sulla Dibona trovando anche il volpone di Tiziano.
Sulla nostra via per fortuna una sola cordata, abbastanza alti rispetto a noi, tedeschi.
La via è bella, su roccia solida e con arrampicata prevalentemente su placca verticale. Propongo una relazione personale, dato che la gradazione della via che si trova in rete a mio avviso è un po' sbagliata.

L1: tiro verticale, partenza su placca solcata da fessura (IV+), poi placchetta verticale abbastanza tecnica su buchetti(6b). Obliquare poi a sx fino in sosta.
L2: Ancora verticalmente per placca grigia molto bella. Tiro corto (V+)
L3: Dalla sosta ancora verticalmente con arrampicata elegante su placca (5c/6a)
L4: Tiro chiave (sulla carta). Si risale dalla sosta un 5/6 metri abbastanza facili. Inizia qui una sessione tecnica su buchetti per le dita interrotta da buoni riposi per le rinviate, qualche passaggio obbligatorio. Occorre crederci un po', la parte dura saranno
3/4 spit (6c). Riuscito in libera da secondo. Il tiro poi continua su roccia bellissima grigia molto lavorata fino alla sosta appena prima dell'uscita dal pilastro (6a+).
L5: Tiro non banale anche se semplice sulla carta! Si rimonta il dorso erboso fino a ricongiungersi con la parete. Si attacca nuovamente una placca verticale con primo movimento da impostare bene (6a). Dopodiché si continua con arrampicata articolata sempre verticalmente (V).
L6: Si rimonta dalla sosta su placca grigio/bianca con movimenti da impostare bene (6a). Spit in questo tratto messi un po' strani, troppo a destra a mio avviso. Occhio che c'è qualche passaggio non stupido e con spit non proprio ravvicinato.
L7: Tiro in comune con una delle varianti della Dibona, dalla sosta si obliqua lungo la pancia, chiodo con fettuccia bianca (IV+). Poi più facilmente per rocce gradinate fino alla sosta. Tiro corto.
L8: Bellissimo tiro su placca grigia lavoratissima su buchetti e scagliette molto belle (6a).
L9: Altro tiro molto bello. Dalla sosta si risale una placca rossa, obliquando a sx e superando una bombatura con buchi e tacche. Passaggio chiave (6b+). Dall'ultimo buco che si trova sulla pancia, occorre sparare fuori a sx la mano sinistra e si trovano delle belle tacche. Venuto fuori con un resting.
L10: Ultimo tiro. Già dalla sosta si capisce che non può essere 6a. C'è un bello strapiombo da superare (probabile 7a) e un po' di continuità fino a che la pancia non si abbatte - possibile azzerare (come ho fatto anch'io). Si risale per roccette fino a 5 metri prima della cima con sosta su un solo fix sulla destra, attenzione non molto visibile!

giovedì 10 giugno 2010

Val d'Adige - Via Simoncelli e Agata Tu mi Tradisci




Prima volta in Brentino...posto eccezionale nonostante tutto (caldo eccessivo e avvicinamento lungo). Il calcare è da favola proprio e l'arrampicata tecnico-placcosa proprio il pane per i miei denti. Simoncelli fatta sotto il sole cocente...Agata tu mi tradisci iniziata quasi all'ombra, ma ormai i piedi erano belli che lessati!


Ad ogni modo meritevoli.

Tognazza - Via Andrea Mancin






Con Gianluca si era partiti con l'idea di fare la diretta al Gran Diedro...poi un po' di problemi a trovare l'attacco, dimenticato lo schizzo in macchina, e la novità della roccia mai incontrata prima ci hanno fatto optare per una salita molto più tranquilla, comunque bella.