martedì 26 agosto 2014

Parete di Limarò - Via La Caduta degli Dei

Bellissima via sportiva caratterizzata da una arrampicata continua su muri verticali di ottima roccia. Dodici lunghezze di corda entusiasmanti, o se preferite dodici monotiri di falesia impilati uno sopra l'altro, uno più bello dell'altro. Assolutamente una via da ripetere: a me è piaciuta di più rispetto alla Segantini e a Zanzara, anche perché la roccia è veramente poco usurata.
Per divertirsi, la via richiede una buona padronanza del grado 7a presentando un obbligatorio simile a quello richiesto per Zanzara (6c+?), non 7b come riportato nella guida Filippi.
Il tiro che impegna di più a mio avviso è il primo, che da freddi costituisce un bel filtro. Sono stato contento di averla fatta perché è veramente una via bellissima che si lascia sempre scalare e dove non vi è un solo tiro che non meriti. Eccetto il 7a+ del primo tiro ed il tiro di 7c, il resto della via fatto in libera.
Tempo impiegato 6 ore.

Materiale: la via non è S3, ma S1/2. Chiodata ottimamente a fix da 10 piastrine Kong grigie. Il primo tiro è chiodato leggermente più lungo rispetto al resto della via. Servono 14 rinvii e due mezze da 60. I tiri sono sempre abbastanza lunghi almeno 30 metri. Friends non sono assolutamente necessari - anzi sarebbero solo un'ostacolo alla libera dato il peso. Una discesa in doppia dopo la cengia mediana può risultare abbastanza problematica dal momento che la parete strapiomba e le soste non sono attrezzate per una eventuale calata (occorre abbandonare materiale). 
Nota: mentre le soste della prima parte della via sono ottime e servite da catena, le soste della seconda parte della via sono solamente attrezzate con due piastrine artigianali con foro abbastanza piccolo, dove una ghiera difficilmente entra: portate moschettoni sciolti. Sarebbe opportuno sostituire le piastrine con delle nuove piastrine preparate con almeno un anello per la calata. In genere le soste sono comode nella parte bassa, mentre appese nella parte alta. Sconsigliata perciò la ripetizione a cordate da 3. 

Attacco: si attacca la placca grigia una 20ina di metri a sinistra del Diedro Maestri. Primi due fix grigi della Kong ben visibili. Per superare il Limarò non ci si bagna, si fa un traverso a filo d'acqua su una corda poi si attraversa il torrente stando su dei tiranti.
Il tossico primo tiro, un bel filtro da freddi
Roccia fantastica



Placche grigie


Il Gian sulle placche della parte bassa

Il Gian sul bellissimo tiro chiave, 7c con lo zaino e per poco a vista!
Verticalità e roccia da favola, figata!

Aspettando in sosta si fa un piccolo cuoricino

Il muro di 7a+ della nona lunghezza


L1: Si risale la placca grigia verticalmente fin sotto ad un tettino grigio da superare a sinistra. Poi in obliquo verso destra per muro grigio leggermente strapiombante fino ad un cordone nero. Qui c'è un passaggio molto secco (A0 per me) di dita e pochi appoggi per i piedi. Dal cordone, si obliqua leggermente a sinistra fino a delle buone prese che consentono di arrivare alla sosta posta poco più a destra. 7a+. Se lo fate a vista potete stare tranquilli per tutta la via. 

L2: Verticalmente per muro grigio a buone prese, poi su per placca di magnifica roccia bianca a tacche fino ad un diedrino poco più su con passaggio singolo di equilibrio. 6c

L3: Muro di roccia bianco/giallastra inizialmente buona ma da tastare quello che si tira. Poi passaggio su pancetta strapiombante lavorata a gocce e tacche e in obliquo verso sinistra alla sosta. 6c+ - continuità nella parte finale.

L4: Partenza un po' da capire dalla sosta al primo fix, poi scalata su placche grigie verticali molto belle. In finale traversare verso destra su roccia su roccia un po' instabile fino alla sosta. 6a+

L5: Diedro verticale a buone prese. Al termine del diedrino si traversa a destra un metro e poi ancora verticalmente per placca obliquando verso destra. Saltare la sosta che si trova in placca e proseguire fino alla cengia diagonale discendente. Fare sosta in cengia alla base del muro rosso del successivo tiro di 7c. 6b+

L6: Fantastica lunghezza su roccia rossa inizialmente con buone tacche fino ad una buona fessura orizzontale per le mani che costituisce un buon riposo per il successivo e primo boulder del tiro (cordone nel fix). Dalla fessura orizzontale ci si alza su muretto bianco verticale con pinzata verticale per la mano destra. Da qui sezione di tre fix in gran continuità su muro verticale con andamento obliquo verso destra. In corrispondenza del secondo cordone c'è un rinviaggio scomodo. Una volta rinviato il cordone con minori difficoltà si arriva in sosta. 7c (con passaggi in A0 per me, Gian lo stava avvistando se non fosse per un solo rest poco prima della sosta). Tiro di continuità nella parte finale.

L7 Dalla sosta, leggermente a destra e poi in verticale per stupendo diedro rosso su roccia molto abrasiva a tacche e gocce fino alla base di un muro di roccia marrone dove si sosta. 6c. Continuità

L8 Muro verticale su roccia marrone lavorata a tacche e buone prese fino alla base della volta fessurata sotto un tettino, occhio ad un sasso instabile dentro la fessura (da disgaggiare). Si supera il tetto con una bella dulferata fisica ma bene ammanigliata. Poi più facilmente in sosta in obliquo verso sinistra. 7a - singolo sul tetto

L9 Dalla sosta traversare un metro a sinistra e superare il bellissimo muro bianco verticale a tacche. Poi per placche grigie fin sotto ad un tettino, dove si traversa leggermente a destra (passaggio singolo più intenso) per poi continuare verticalmente su placca grigia fino alla sosta. 7a+ - muro iniziale e singolo su tettino grigio

L10 Tiro verticale con roccia articolata. 6b+

L11 Lama un po' instabile e poi muro giallo verticale fino ad un diedrino, qui non salire per l'invitante fessura verticalmente ma stare sulla placca a destra del diedro e spallare una bella tacca obliqua per la mano sinistra ed allungarsi a prendere la presa buona per la mano destra. 6c+ 

L12 Tiro su una colata spettacolare di calcare. Prima muro verticale a tacche fino ad una buona presa grigia per la mano sinistra. Da qui in obliquo verso destra fin sotto un muretto, che si affronta stando un po' a destra ed andando a cercare delle buone tacche in alto. Da qui, con arrampicata su roccia articolata in sosta,  che si salta, e si supera l'ultimo passaggio prima di entrare nel bosco sommitale servito da una fettuccia. 6c+.

Discesa: una volta in cima per facile ed evidente traccia fino al sentiero che scendendo dal Dain porta a Sarche.