Oggi con Francesco mi metto d'accordo per una giornata esplorativa in Valsugana...declino impegni dolomitici a causa del festone celtico di ieri sera. Bevuto un po' troppo. Niente sveglia presto oggi dunque.
L'idea è quella di andare sul Monte Mezza a vedere alcune vie calandosi dall'alto, ma passando davanti al Cornale chiedo a Cesco se ha voglia che facciamo una vietta veloce sulla paretona di Cismon, prima di andare su nel Tesino. Lui non ha mai arrampicato a Cismon ed è molto curioso di vedere com'è la roccia. Scarto subito le vie dure, vista la mia nottata brava di ieri. Massì dai, niente stress, per sta settimana abbiamo già dato, andiamo sul diedro dei garofani!
Via tranquillissima, ben protetta su ottima roccia anche se in certi punti molto levigata dalle ripetizioni, con arrampicata in diedro fessura, talvolta atletica, talvolta in spaccata. Da non perdere, anche se sono solo tre tiri.
Difficoltà: V+, VI-, 6a, 1 pass. 6a+ (obbl. 6a)
Materiale: è sufficiente una corda da 80 metri, 22 rinvii, qualche fettuccia per passare i rari chiodi tra un fix e l'altro. Via ottimamente protetta a fix da 10.
Attacco: Comodissimo, una volta parcheggiata la macchina, camminate 1 minuto di numero e siete all'attacco. Nome alla base.
Relazione:
L1 attaccare il diedrino iniziale un po' unto (V+), dopo una decina di metri traversare decisamente a sinistra e risalire per gradoni un po' vegetati fino ad un secondo diedro fessurato con alcuni sassi incastrati all'interno ma ben saldi (VI-). Risalire tutta le fessura fino al primo terrazzo di sosta con due anelloni cementati e cordini bianchi. 35 metri
L2 tiro chiave, lungo sui 45 metri. Servono molti rinvii, se rinviate tutti i fix che ci sono. Si segue il diedro nel suo fondo dove c'è la fessura che lo solca. Con arrampicata entusiasmante e talvolta atletica si risale verticalmente con difficoltà piuttosto continue (VI e 6a) fino al superamento di una prima strozzatura (6a) e poi un'altra (6a+, conviene stare un po' all'esterno della fessura in questo punto, sulla faccia destra). Si ignora la prima sosta con catena, e si risale di qualche metro lungo una rampa appoggiata a gocce grigie scure fino a sostare su un anello e un fix se non ricordo male, cordini bianchi di collegamento. 45 metri di tiro, molto bello!
L3 Puntare alla continuazione del diedro che passa a sinistra del tettino con canna gialla. Sempre per fessura. (VI). 30 metri Da qui ci sarebbe la possibilità con un altro brevissimo tiro di uscire sul bosco soprastante. Valutate voi, secondo me non conviene.
Discesa: Con corda da 80 metri si scende con tre doppie. La prima dalla sosta di L3 a quella di L2. La seconda doppia dovete stare attenti, è di 40 metri esatti. Fate i nodi alla fine! Dalla sosta di L2 a quella di L1, e da quella di L1 a terra comodamente.
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