giovedì 30 settembre 2010

Parete di Cismon - Eliseo






Oggi con Silvio mattinata a Cismon. Ci troviamo ai Trenti e carichiamo tutto sulla sua macchina. Temperatura buona, freschetto all'ombra. Facciamo una via che non avevo mai fatto, Eliseo. Silvio l'ha fatta tanti anni fa e se la ricorda bella. Anche Davide, condivide. E condivido pure io. Bella via, molto varia, che offre una serie di stili di arrampicata mai monotona (dal diedro, alla fessura, al traverso tecnico per passare alla placca e allo strapiombetto finale).
Aperta da Claudio Moretto, direi che è proprio una chicca: ma d'altronde quale via non è bella a Cismon?

Per una serie di incomprensioni, finita la via, non ci troveremo con Davide a Costa come preventivato il giorno prima per fare n'altro po' di tiri, anche se il tempo ci sarebbe stato...!

In complesso una via bella, non difficile ma non per questo mai banale, protetta bene a fix e qualche chiodo. Consigliata.

Relazione:

Attacco: lasciata la macchina sotto la parete, dirigersi a piedi a sinistra, faccia alla parete. Oltre l'attacco del Diedro dei Garofani, c'è un boschetto. Qui c'è un sasso con la scritta "Eliseo" ed una freccia. I bolli arancioni shock, vi condurranno, dopo un breve zoccoletto, all'attacco vero e proprio posto in corrispondenza di un evidente diedro. 1 minuto e mezzo da dove si lascia la macchina

Sviluppo: 7 tiri corti. 150 metri

Difficoltà: 5c, 6a, 6a+, alcuni passaggi di 6b. Obbligatorio 6a.

Materiale: sono sufficienti 9 rinvii e qualche cordino per allungare qualche protezione ed eventualmente passare qualche piantina. La via è attrezzata bene a fix da 10 (o addirittura da 12) e piastrine artigianali, più qualche sporadico chiodo nel primo, secondo e ultimo tiro. Soste attrezzate con due fix di cui uno con anello, eccetto la sosta del primo tiro, che è su un solo fix con anello, la sosta di partenza dell'ultimo tiro che è su un solo fix ed una clessidra con cordone, e la sosta di uscita della via che si attrezza su alberi. Una corda da 60 è più che sufficiente, se si scende a piedi.


L1: si risale il diedro dapprima stando sulla placca a sinistra con bella arrampicata tecnica (5c). In corrispondenza di un passaggio più ostico (6a) stare all'interno della fessura del diedro e con arrampicata ad incastro risalire uscendone a destra per pilastrino (due chiodi), fino alla sosta su un grosso fix con anello. 25 metri

L2: si risale verticalmente la bellissima fessura che solca la parete di roccia gialla (5c e 6a). Dall'ultimo fix, alzarsi ancora un metro fino ad incontrare un vecchio chiodo e da questo traversare su buone prese 1 metro a sinistra in sosta appesa. 25 metri

L3: tiro del traverso. Dalla sosta traversare a orizzontalmente a sinistra con arrampicata tecnica ed esposta. Dal primo al secondo fix conviene stare bassi e non alti (6a). Poi ci si alza di un metro fino a portare i piedi sull'esile ballatoio e si continua in traverso tecnico verso sinistra, ora un po' più semplice (5c) fino in sosta. 20 metri

L4: dalla sosta, risalire per placca grigio scuro lavorata a gocce, molto bello (6a). Dall'ultimo fix si traversa a sinistra per cinque metri su facile ballatoio fino in sosta. 20 metri

L5: si prosegue in verticale per placca fino ad un piccolo strapiombo che si supera con passaggio atletico (6b), poi per placca leggermente obliquando a sinistra (5c). 25 metri

L6: si risale verticalmente un metro dalla sosta e si comincia ad obliquare a destra fino al primo fix. Con arrampicata in leggero strapiombo su bei buchi si continua verso destra (6a+) fino ad una fettuccia nera su pianta. Da questa si risale verticalmente la bella placca (6a, con un passaggio di 6b) con arrampicata mai banale. In questo tratto i fix sono leggermente più distanziati rispetto al resto della via. Dall'ultimo fix, si obliqua lungamente a sinistra fino alla comoda sosta su giardinetto pensile. 30 metri

L7: non lasciatevi ingannare dalla boscaglia, oltre la sosta si nasconde un altro bel tiretto. Si sale verticalmente per un muretto un po' vegetato (III) poi per bei muretti di calcare bianco lavorato a clessidre e bustone facilmente fino alla base di una placca grigia. Si risale la placca fino ad un chiodo, da questo con un buon bloccaggio si raggiunge un buco con la mano destra e si prosegue verticalmente fino all'ultimo strapiombetto superabile anche questo con un piccolo bloccaggio (6a, con 1 passaggio di 6b). 25 metri

Discesa: se si fa l'ultimo tiro, conviene scendere a piedi per il comodo sentiero che in dieci minuti riporta alla base della parete. Altrimenti in doppia non ve lo so dire, sicuramente si scende, ma sono necessarie mezze corde per saltare qualche sosta, visti i numerosi traversi della via.

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