lunedì 13 settembre 2010

Sass de Ciampac - Via del Cinquantenario GAM Bolzano






Sguardo al meteo, eccezionale. Prendo giornata di ferie strategica il sabato e pianifico il weekend dolomitico. L'idea era quella di andare a fare la Da Pozzo Ghedina sul Pomagagnon, ma per Geco è troppo lunga. Cambiamo destinazione dunque, in cerca di qualcosa di più corto, sfogliamo il sito del Cai di Bolzano e ne scegliamo una di 600 metri. Geco mi dice:"cazzo ma son sempre 600 m
etri!" ebbene sì, ma sempre più corta del Pomagagnon, fregato!
Checco nel frattempo si aggiunge per il sabato, quindi facciamo cordatona a tre. Ci aspetta ad Agordo alle otto di mattina. Alle dieci siamo più o meno sotto Passo Gardena, usciremo verso le cinque di pomeriggio dalla via.

Veniamo alla via: è un po' difficile darle una valutazione, visto che non si capisce molto bene che genere di via sia. E' attrezzata come una sportiva, ma la qualità della roccia e lo sviluppo le danno connotati alpinistici. In più le difficoltà sono un po' disomogenee, alterna tiri classici a tiri con brevi sezioni intense, talvolta su roccia friabile dove non vale molto la pena rischiare di volare per tirare la libera, a mio parere.
Purtroppo questo genere di vie, credo sia destinato a soffrire un po' di solitudine.
Direi, in finale, che è una via di discreto impegno, da non sottovalutare solo perché a fix, che può risultare una valida introduzione all'arrampicata su roccia friabile. Si salva solo perché inserita in un contesto panoramico splendido ed isolato, anche se a pochi passi dalla strada. Se vogliamo guardare bene i tiri belli che offre, sono ben pochi (tre o quattro).


Relazione - questa qui riportata è uguale alla precisa relazione fornita dagli apritori e consultabile qui: http://www.caibolzano.it/gam/via_del_cinquantenario.htm . Ho integrato con impressioni personali

Attacco: subito sotto Passo Gardena, lungo il sentiero che porta al Rif.Forcelles traversare fino a raggiungere i prati sotto la parete. Lungo un sentierino raggiungere la base della parete. Visibili le piastrine lungo una fessure diagonale che taglia la parete da sinistra verso destra. 45 minuti.


Sviluppo e tempo di salita: 600 metri, 17 tiri. Noi in 3 abbiamo impiegato circa 6 ore e mezza. Non siamo andati velocissimi però. Il tempo era bello, e ce la siamo presa comoda. Attaccato alle dieci e mezza ed usciti alle cinque di pomeriggio.

Materiale: la via è attrezzata ottimamente a fix del 10 sia lungo i tiri che alle soste. Nella parte alta il percorso non è obbligato e noi abbiamo fatto circa 80 metri di conserva su placche non chiodate (IV), unendo decimo ed undicesimo tiro. Probabilmente la via scorreva più a sinistra di dove siamo stati.
I friend non sono strettamente necessari, ma è utile averne un paio di piccoli giusto se non si è confidenti con la qualità della roccia. Usato un friend viola piccolo della BD al nono tiro (il primo dopo il traverso sulla grande cengia). Casco OBBLIGATORIO. 13 rinvii.

Difficoltà: IV, V, VI+, 1 tiro di 6a, alcune sezioni di 6b nella parte bassa della via e al nono tiro. Obbligatorio 6a.

L1 salire lungo la fessura diagonale verso dx fino ad una comoda cengia. Il tiro è un po’ friabile - 30 m. VI+ (1 pass. di 6b dal secondo al terzo fix). Sosta comoda su cengia con cacca di camoscio.

L2 Tiro molto contorto. Attriti notevoli se non si spaiano le corde o non si allungano le protezioni. Dalla sosta spostarsi verso destra su dei risalti erbosi fino a raggiungere la parete verticale (III+). Salirla per 4 metri e poi traversare lungamente verso sx su roccia gialla ripulita (VI). Salire ancora verticale e raggiungere la sosta su cengia verso dx. 25 m.

L3 traversare a dx e superare uno strapiombetto. Continuare verticalmente e poi spostarsi verso dx ad un bel diedro giallo fessurato all'apparenza poco invitante ma solido che conduce alla sosta sotto un tetto - 30 m. VI

L4 Bel tiro corto. Traversare a destra e poi risalire dritti per placca fino ad una cengia - 15 m. 6a (1 pass. di 6b o A0). Verso la fine del tiro uscire leggermente a destra, così facendo si salta l'ultimo fix, che è posto un po' fuori dalla logica del tiro.

L5 Uno dei tiri più belli della via. Traversare a sinistra salire per una placca molto bella di ottima roccia grigia, fino ad una sosta sotto uno strapiombo – 30 m. VI-.

L6 salire lo strapiombo a sx un po’ friabile all'apparenza (passaggio di 6b molto duro, ma azzerabile volendo). Continuare dritti e poi con un breve traverso verso sx raggiungere uno spigolo di bella roccia grigia che si segue fino ad una comoda cengia con albero secco (VI) e vista panoramica sulla valle- 30 m.

L7 salire verso dx. Primo fix visibile dalla sosta, aguzzate la vista. Il tiro poi prosegue verso sx e, superato uno strapiombetto (qui conviene salire leggermente a destra dove la roccia è più solida, si saltano uno o due fix) e si raggiunge una zona più facile. Senza seguire un percorso obbligato risalire dei canalini che conducono alla cresta. La sosta è leggermente verso sx. – 45 m. VI.

L8 qui comincia un lungo traverso di 60 metri verso sinistra. Dapprima in discesa su rocce facili (II) poi orizzontalmente su roccia chiara slavata con facilità (IV+) sfruttando i passaggi più comodi. Attenzione durante in traverso alle cordate che stanno risalendo le vie classiche sottostanti. In caso di presenza di altre cordate nella parte superiore della via pericolo di caduta sassi - 60 m. La sosta ha cordoni che collegano i due fix sotto un gruppo di pilastri strapiombandi gialli friabili, ignorate la sosta che incontrate prima su due fix non collegati.
L9 salire le fessure soprastanti e superare un tetto (qui sono stati trovati 2 chiodi e un cuneo!?). La parte alta del tiro è molto friabile - attenti a quello che tirate. Sosta alla base di un diedro - 35 m. VI+ con 1 passaggio di 6b. Utile un friend piccolo per proteggere un passaggio delicato.

L10 salire le placche a dx del diedro e alla fine di questo traversare su cengia per 4 m a sinistra. Qui salire più o meno dritti su placche fino alla sosta – 25 m. 4c.

L11 dalla sosta salire dritti per placche. Lungo il tiro tasselli e cordoni su clessidre. Sosta verso dx in un canalino. 55 m. 4c.
NOTA: oltre il primo fix di L10 non abbiamo trovato più nulla, evidentemente non abbiamo attraversato a sinistra di 4 metri, ma seguendo la logica abbiamo proseguito verticalmente lungo belle placche di IV per circa 80 metri. Così facendo abbiamo unito L10 e L11. Si può fare in conserva con un po' di attenzione.

L12 salire le placche verticali sopra la sosta, spostandosi leggermente verso sx. La sosta è sotto degli strapiombi gialli. - 40 m V.

L13 traversare facilmente verso dx su roccette facili e cengia fino alla sosta sotto una placca gialla 20 m. Elementare
L14 Altro bel tiro. Salire la placca gialla in leggero obliquo a sinistra e poi verticalmente fino a raggiungere la sosta su cengia alla base di un diedro - 35 m. 6a.

L15 risalire il diedro fessurato faticoso e alla fino traversare verso sx fino a raggiungere una nicchia nera – 25 m. VI+

L16 dalla sosta salire verso dx. Poi traversare verso sx e lungamente proseguire dritti fino ad una nicchia – 60 m V+

L17 uscire dalla nicchia a sx e risalire le pacche e le paretine fino all’uscita della via – 30 m. IV



Discesa: dall’ultima sosta, traversare verso destra aggirando l’ultimo sperone roccioso. Raggiungere il sentiero n. 2 che attraverso il passo di Crespina e il passo del Cir conduce in 1 ora a Passo Gardena.
Dimenticatevi qualsiasi possibilità di scendere in doppia.




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