giovedì 15 luglio 2010

Parete di Cismon - Dante Meninato








Oggi piani dolomitici saltati, nel tardo pomeriggio provo a fare una chiamata a qualcuno...non ho molta voglia di falesia, né di tanti chilometri. Il socio lo trovo, la via pure. Via dritti in Valsugana, destinazione Cismon. In realtà, si voleva andare a vedere la Val Dicina, ma di zecche ne ho prese fin troppe in questa ultima settimana.
Attacchiamo verso le sei, ancora in pieno sole, piedi lessi al primo tiro. Poi alle sette la parete va in ombra, ci godiamo il resto della via. Arrivo al Cornale alle nove di sera, birra+canederli d'obbligo.

La via è molto più bella di quanto mi aspettassi. La qualità della roccia è sempre ottima, non dimentichiamoci che siamo sempre a Cismon, ovvero il Verdon dei poveri.
Chiodatura stra-abbondante, avvicinamento di 3 minuti, discesa per comodo sentiero in venti minuti, roccia ottima, difficoltà soft = via PLAISIR al 100%.

La parete è in ombra la mattina, al sole il pomeriggio fino alle 19.00. Volendo si può attaccare di sera come abbiamo fatto noi, portandosi magari una frontalina giusto per il nonsisamai. Basta corda singola da 60 metri.
Attenzione che dopo il terzo tiro, una ritirata in doppia può risultare abbastanza problematica.

Materiale: 14 rinvii. Soste già tutte con catena.
Relazione:

L1: Si parte aiutandosi con l'albero, per placca bella verticale lavorata a gocce molto belle nella parte finale. Chiodatura abbondantissima. 30 metri, direi un buon 5c, aiutandosi con l'albero.
L2: Traversare a sinistra, per 10 metri. Sembra più preoccupante di quanto in realtà non lo sia. 5b
L3: Si risale la fessura faticosa. Se si rimane dentro, incastrandosi, risulta stranamente più facile rispetto a starne fuori, cercando di tenere quell'obliquo per la sinistra. Fatta in maniera inguardabile ma in libera, fiuuu. 6a/b (si può azzerare tranquillamente). Dopo la fessura, in corrispondenza di un chiodo arrugginito oltre una clessidra, si traversa nettamente a destra, per 5 metri, con movimenti delicati ed eleganti, 5c. Sosta su un terrazzino piccolo ma comodo, con alberello e formiche. 25 metri
L4: si sale oltre la sosta e si traversa nettamente a sinistra. Bel passaggio nel traverso su fessura buona per le mani, piedi da mettere con criterio. 6a? Oltre il traverso, si risale una placca molto bella, 5b. Sporca un po' di terriccio. Si risale il bosco verticale aiutandosi con delle corde fisse piuttosto vecchiotte, ma che sono solo d'ausilio. Sosta su giardino pensile, ai piedi del grande tetto. Consiglio ai ripetitori, portarsi una zappetta: secondo me, sotto la terra c'è una placca fantastica che si intravede in poche chiazze lasciate libere dalla terra. Magari riusciamo ad aggiungere un tiro in quel boschetto! 30 metri.
L5: Tiro più bello della via, a mio parere. Dalla sosta si risale verticalmente, fino al bivio tra la Meninato e la Bong (scritte in rosso). Chissà come sarà sta Bong...mah, vegetata sicuramente nel tiro del diedro. Per la Meninato si traversa a sinistra su placca stupenda grigio scuro, lavorata un po' a gocce e concrezioni. Che tiro meraviglioso! 25 metri, 5c
L6: Tiro più duro della via. Si risale dalla sosta, un vago diedrino, 5c. Si traversa a sinistra leggermente, 5c, fino a dove è possibile rimontare su di un esile terrazzino per i piedi. Smagnesate bene che qui c'è un boulderino cancaro degno dei 7a più duri di Lumignano. Difatti la guida, lo dà di 7a+. Realizzo all'istante che il passaggio è proprio duro. Praticamente da quel poco che ho capito, si dovrebbe bloccare un rovescio per la mano sinistra abbastanza buono. Piedi alzarli bene, su appoggi di merda, andare a cercare qualcosa di intenibile per la mano destra. Risistemare i piedi, e forse rilanciare con la destra ancora più su. Inutile, ghe voe el grado! Si continua per una specie di diedrino/lama/fessura fino in sosta, 5c. Tiro piuttosto lungo ed esposto. Cinque stelle. 40 metri.
L7: Facilmente, per roccette vegetate ma di ottima qualità, si sbuca nel boschetto soprastante. 30 metri, III+.

Discesa: si seguono i bolli arancioni fluorescenti fino all'imbocco della stradina sterrata. Scendere a sinistra, e poi ancora a sinistra in corrispondenza ad un gruppo di case.


Da non perdere!

4 commenti:

  1. Hai citato la mia relazione...
    io proprio non ho capito il passaggio di 6a/b e quello di 7a+ per me è proprio troppo. Comunque la via è bella anche tironandosi su qualche spit

    Luca

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  2. Ciao Luca/kitalpha...guardo spesso il tuo sito,complimenti davvero. Ho usato molto spesso le tue relazioni, trovandole precise ed affidabili.
    Il passaggio di 6a/b probabilmente stando dentro la fessura risulta essere effettivamente più facile, seppur con non poca difficoltà. Il bombé di 7a+, liberato dal mitico Caludio Carpella, è terribile. Anche per me non c'è stato verso di schiodarmi...ma io sono uno scarsone. Quel passaggio, però, ha respinto anche gente molto forte!

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  3. ciao, credi che sia fattibile dopo le pioggie di questi giorni?pensavo di andare sabato tempo permettendo...

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  4. Ciao Marco, sicuramente trovi asciutta la parte bassa se fa bello giovedì e venerdì. Il tiro sotto il tetto può essere che sia ancora bagnato, ma lo puoi vedere bene da dove parcheggi la macchina.
    Altrimenti lì vicino, c'è il Diedro dei Garofani ad asciugatura più rapida...o male proprio che vada ti fai due tiri nella falesia lì vicina di Costa - sicuramente asciutta. Trovi i gradi in internet.

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