Oggi programmi arrampicatori dirottati a causa della Gran Fondo delle Dolomiti, che ha praticamente chiuso tutti i passi nel raggio di 20 km da Cortina.
Cambiamento di programma. In macchina, Adriano tira fuori da sotto il sedile un foglio di carta stropicciato...unica relazione alternativa che ha: SuperSoro in Moiazza. Trovata la sostituta!
Via tranquilla e di ripiego, ma che alla fine si è rivelata essere più carina di quanto ci aspettassimo.
Partenza in ritardo dal rifugio Tomé - maledetti ciclisti. Come temiamo, troviamo un bel pò di cordate sulla parete, alcune anche sulla nostra via. Pazienza, ormai il danno è fatto. Nell'avvicinamento conosciamo un giovane francese molto simpatico che arrampica con una sua zia, sorda, di 62 anni. Incredibile! il mondo è proprio strano. Parliamo del più e del meno...Poi sullo zoccolo loro si legano. Noi proseguiamo slegati fino all'attacco vero e proprio della via. Tanto lo zoccolo ha una roccia solidissima. Che gusto!
Usciamo dalla via sorpassando un paio di cordate da Belluno molto gentili e simpatiche.
Relazione (usata quella di Jacopelli, anche quella di rampegoni.it è molto buona comunque).
Sviluppo: 250 metri
Roccia: ottima, anche sullo zoccolo!
Difficoltà: dal IV al V, con un passaggio di V+ e uno di VI-. Gradi non severi
Materiale: tutte le soste sono già attrezzate. Martello e chiodi non servono. Uno o due friend medi. Fettucce
Zoccolo: slegati, imboccando una spaccatura che si trova a 3/4 sulla destra, faccia alla parete. Si risale con facilità usando un po' la logica, fino alla cengia basale dove la via vera e propria ha inizio.
L1: Si attacca tutto a destra, faccia alla parete, in corrispondenza di un chiodo cementato e una clessidra uniti da cordone (Sosta). Come riferimento per l'attacco tenere a mente anche un mugo sotto alla sosta. Ben visibile primo chiodo chiaro più o meno a 4 metri dall'altezza.
Si risale fino al primo chiodo, poi verticalmente per placca fino a prendere una lama verticale (possibile mettere un buon friend). V
Spostarsi a sx per esile cengia fino alla base di un diedro camino. Lo si risale tutto (V) (2 chiodi) fino ad uscire sul comodo terrazino di sosta 45 m.
L2 Facilmente obliquando leggermente a dx e poi verticalmente per placche facili (IV). Con un tiro di 60 metri si arriva direttamente alla cengia mediana.
L3 Qui c'è la possibilità di prendere l'originale, V a sinistra. Noi saliamo per la variante verticalmente sopra la sosta. Si supera dapprima un passaggio atletico (VI-, 1 passaggio protetto da ottimo fix da 10, peccato). Poi verticalmente, chiodo giallo, per placche spesso atletiche ma su roccia bene ammanigliata e solidissima (V). 45 m
L4 Si sale ancora verticalmente con facilità (III) fino a un ampio incavo ( ch.
in basso). Si esce a dx con movimento delicato (IV+) e si prosegue verticalmente fino in sosta su clessidra. 40 m
L5 tiro facile verticalmente su rocce articolate fino alla stretta vetta 30 m (IV,III). Sosta su due spit. Io, non vedendoli, ho usato uno spuntone.
Discesa: noi abbiamo optato per una bella camminata lungo la via normale, anziché le doppie. Tanto la via è breve, perché toglierle il gusto della discesa?
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