sabato 24 luglio 2010

Terzo Apostolo - Superbarbiere





Tempo incerto. I piani dolomitici saltano.
Siamo indecisi tra Moiazza e Tognazza. La Moiazza sarà bagnata pensiamo...a Passo Rolle si morirà dal freddo. Guardiamo ad ovest, e le Piccole Dolomiti sembrano essere soleggiate a sufficienza. Decidiamo per una via corta sul Terzo Apostolo.
Arriviamo a Pian delle Fugazze con una bora che facciamo fatica a stare in piedi. Freddo ma limpido.

La via l'ho scovata sul forum di Fuorivia, dove se ne parlava bene. In realtà, scopriremo a nostre spese che la via è una bella ciofeca. Non so come si faccia a consigliare.
Il primo tiro è carino. Il secondo un rumego. Il terzo carino su placca, percorso forzato. Per il quarto e quinto potete mettervi le scarpe da ginnastica, vi sporcate meno. Il sesto è un camino classico, che a guardare bene poteva essere evitato raccordandosi da subito con lo spigolo a destra. Il settimo e ultimo tiro è l'unico che si salva, facile su spigolo.
Vabbè, tra stare a casa ed arrampicare preferisco la seconda...diciamo che abbiamo arrampicato anche oggi.
All'attacco abbiamo trovato anche gli apritori della via, che molto gentilmente ci hanno lasciato passare. Sono due persone molto gentili e simpatiche. La via Superbarbiere si chiama così, perché uno dei due apritori fa (faceva?) il barbiere. Aperta a chiodi, e successivamente riattrezzata dall'alto con fix dagli stessi apritori. Si ringrazia comunque chi apre itinerari impiegando tempo e denaro.

Accesso: da Pian delle Fugazze si segue la strada del Re finché non si trova la sbarra. Si parcheggia sulla piazzola nei pressi della sbarra. 30 minuti scarsi e si è all'attacco.

Attacco: si segue la strada del Re, si oltrepassa la frana per sentierino accidentato, fino ad un tornante prossimo alla parete del terzo apostolo. Dal tornante parte una traccia che in pochi minuti porta sotto alla parete. Scritta in rosso alla base, chiodo con anello due metri più alto.

Materiale: la via è chiodata interamente a fix del 10 e piastrine artigianali. Qualche fixino dell'otto. Qualche chiodo. Un cordone passato su sasso sul tiro del camino. La chiodatura è più che abbondante (S1). Portare solo rinvii. Soste attrezzate con due fix e cordone.

Difficoltà: III, IV/V, un passaggio di VI- e uno di VI+.
Tempo: 1 ora e mezza, due ore.

L1 si attacca in corrispondenza della scritta rossa. Si risale la placca verticale per una decina di metri, si incontrano due chiodi (V-). Si obliqua dapprima a sx, e poi a destra fino alla base di un piccolo strapiombino bene ammanigliato (VI-). Oltre lo strapiombo si obliqua un po' a sx e poi di nuovo a dx per banche ghiaiose e risalti fino alla comoda sosta su due fix. (45 metri)
L2 Si segue la variante a sinistra. Dalla sosta si traversa a sinistra per roccia un po' friabilotta. Si risale un muretto verticale di 5 metri, grazie ad una fessura che lo solca alla sua destra. Un po' friabile. (IV). Si sosta oltre il muretto alla base di una bella placca a sinistra. Tiro corto, 25 metri.
L3 Si risale la bella placca con roccia chiara a tratti slavata (V). Ad un certo punto si incontra un passaggio di aderenza (VI+). Poi più facilmente fino alla sosta (IV+). 25 metri
L4 Dalla sosta, si traversa a sinistra, in una grossa nicchia. La si risale (IV) fino a raggiungere risalti erbosi. Si sosta poco dopo. 25 metri
L5 Si rimonta tutto il canale (II con passaggi di III+). Alla fine del canale si traversa a destra e si sosta su un sasso, tra mughi, in prossimità del vicino spigolo. 35 metri
L6 Dalla sosta si traversa pochi metri a destra, attenzione a non finire sullo spigolo, e si risale il ben visibile camino (IV+, chiodi e cordone su sasso bianco). Oltre il camino si prosegue per una decina di metri fino alla sosta. 30 metri
L7 con un tiro unico si esce fuori dalla via. Dalla sosta di L6, si traversa tutto a destra per comoda cengia (si cammina). Si ignora la sosta alla base dello spigolo. Si monta sullo spigolo e con arrampicata esposta ed aerea su roccia molto bella si continua lungo questo. (IV) Si ignora una sosta intermedia. Si continua lungo lo spigolo fino a sbucare fuori a destra tra mughi e sassi marci. Occhio alla roccia e ai mughi. L'uscita giusta però dovrebbe essere forse a sinistra. Sosta su cordone bianco su spuntone o alternativamente su due fix.

Discesa: si scende a sinistra faccia a valle per tracce, fino ad incontrare il sentiero di arroccamento. Lo si segue verso sinistra, fino a forcella Baffelan, e da questa giù per il Boale, che porta alla strada del Re.

1 commento:

  1. Beh, dire che sia una ciofeca mi sembra un tantino esagerato!!! vi ricordo che siamo sulle piccole Dolomiti e la roccia non è delle migliori purtroppo, comunque la via e interessante varia e anche abbastanza impegnativa,solo un'pò discontinua in conclusione una salita piacevole in ambiente.

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