martedì 10 agosto 2010

Cima dei Lastei - Via Simon Wiessner (con variante del diedro Penzo)

Salita oggi in compagnia di Emanuele e Pier. Pernottamento al bivacco Minazio partendo ieri nel tardo pomeriggio.
Si tratta di una via in un ambiente grandioso, su di una cima bellissima, ma che personalmente non ho apprezzato molto dal punto di vista dell'arrampicata che offre. La via, infatti, è molto discontinua e su 600 metri di vera parete credo offra un tiro meritevole di nota, che tra l'altro fa parte della variante Penzo, quindi nemmeno della via originaria.
Certo offre un'esperienza di impegno globale, se si comprende l'avvicinamento, lungo, e la discesa, ancora più lunga in un ambiente aspro ed isolato (Manstorna), ma ciò non basta per renderla una salita "bellissima" come ho trovato scritto in molte guide.
Sarebbe un buon itinerario per una solitaria credo.

Relazione:

Sviluppo: 1000 metri, circa 600 di parete vera e propria

Difficoltà: II, III, IV, qualche passaggio di V. A tratti discontinua

Materiale: noi abbiamo trovato un solo chiodo all'uscita del diedro Penzo, in circa 1000 metri di via. Ciò non deve comunque preoccupare, martello e chiodi non servono! Clessidre ovunque, spuntoni, e buone fessure per friends sempre presenti. Portate molti cordini.

Attacco: dal biv Minazio si segue la forcella della caccia scendendo in direzione Val Canali per circa 10 minuti. Nei pressi del primo grande sasso, tagliare a sinistra e per ghiaione ed erba risalire la forcella. Vi è un cavo metallico per la discesa. Si scende costeggiando la parete Sud di Cima Lastei fino a risalire un ulteriore canale, al termine del quale ci si trova ad una forcella con ometto e un pezzo di legno. Qui è l'attacco. Si risale il canale che ci si trova di fronte fino al primo camino.

La relazione tiro per tiro non serve, dato che l'itinerario è molto logico.
La prima parte della via risale un sistema di camini con difficoltà medie di III e qualche breve tratto di IV. Impossibile sbagliare. Seguite i camini ed arriverete alla prima grande cengia.
Una volta giunti in cengia, togliete pure le scarpette e slegatevi.
Percorrete circa 200 metri fino alla base dell'evidente diedro camino (più camino che diedro) della variante Penzo. Difficoltà sul II con passi di III per nulla esposto.
Legatevi nuovamente e risalite il diedro Penzo con tre bei tironi da 60 metri ciascuno (parte più bella della via). Il primo tiro del diedro è spesso bagnato, c'è un cordino su clessidra alla base del camino e poi un cordone bianco su spuntone (V).
Il secondo tiro della variante è più semplice e per rocce più appoggiate (IV).
Il terzo tiro è il più bello dell'intera salita, trattasi di un camino stretto all'inizio che richiede passaggi in opposizione possibilmente senza zaino, e termina in un diedro grigio da arrampicare in spaccata per altri 35 metri (V).
Una volta usciti dalla variante Penzo, traversate con due tiri di corda verso sinistra puntando al grosso canale che solca la cima.
Da qui avete finito praticamente la via, mettete via le scarpette e slegatevi, risalite per 300 metri tutto il canalone (elementare).

Discesa: Dalla cima seguire la cresta con ometti che scende verso la forcella Manstorna. Incontrerete ad un certo punto una doppia attrezzata, evitatela e per cengia discendente esposta traversate a sinistra, faccia a valle. (passaggi di I, molto esposto: saranno 35 metri sicuri di salto se cadete). Dalla forcella scendere seguendo frecce e bolli rossi verso la Val Canali. Ad un certo punto c'è un ostico attraversamento di un nevaio, per ricongiungersi con i bolli rossi (occhio: qualche crepaccio visibile e nevaio abbastanza ripido ed esteso).

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